Il Mycoplasma pneumoniae, sospettato di essere tra i responsabili dell’aumento dei casi di polmonite in Cina, è ben conosciuto da anni ed è piuttosto comune, soprattutto fino ai 6 anni di età. Ad affermarlo è un nuovo aggiornamento a cura del dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss) alla luce dell’allarme emerso negli ultimi giorni per le infezioni da questo patogeno, anche in relazione all’aumento dei ricoveri tra i bambini non solo in Cina, ma anche in diversi Paesi europei come Francia, Olanda, Danimarca. E in Italia, dove sono stati segnalati due casi in bambini ricoverati con sintomi respiratori dal laboratorio di riferimento di Perugia. Nelle faq appena aggiornate dagli esperti, ecco di cosa si tratta e come si cura l’infezione da questo batterio.
La polmonite in Cina è un mix di infezioni respiratorie note
Il Mycoplasma pneumoniae è un batterio che colonizza il tratto respiratorio e può causare infezioni di lieve entità, come semplici raffreddori, fino a forme più gravi, come la polmonite. “In particolare, questo microrganismo è comunemente noto come agente eziologico per la polmonite atipica, in grado di manifestarsi in soggetti in età prescolare, giovani adulti e in soggetti con complicanze o alterazioni immunologiche”, si legge sul sito. “Si stima che causi globalmente tra il 10 e il 20% di tutte le polmoniti”. Questo batterio, sottolineano dall’Iss, è ben conosciuto da anni. “Periodicamente si registrano epidemie. Per questo, ora che è aumentata l’attenzione per questo batterio si cominciano a segnalare casi anche nel nostro paese dove, è bene ribadirlo, il Mycoplasma è sempre circolato in comunità”.
In questo ultimo periodo, ricordiamo, il Mycoplasma penumoniae è finito sotto ai riflettori, in quanto sospettato di essere tra i principali responsabili dell’aumento delle polmoniti che si stanno registrando in Cina. Come vi abbiamo raccontato, infatti, a fine novembre scorso Promed, lo stesso sistema di sorveglianza che 4 anni fa aveva lanciato per primo l’allarme sul nuovo coronavirus, aveva emesso una notifica per l’aumento di focolai di una polmonite “non diagnosticata”, soprattutto tra i bambini. Nei giorni successivi, l’Oms, richiedendo ufficialmente alle autorità cinesi informazioni più dettagliate, ha rassicurato che la misteriosa polmonite non sarebbe altro che un mix di agenti patogeni che causano malattie infettive conosciute, tra cui appunto quella da Mycoplasma pneumoniae.
L’infezione da questo patogeno generalmente non dà sintomi, o comunque provoca disturbi di tipo respiratorio lievi. “In alcuni casi può provocare una polmonite, che nelle situazioni più gravi può richiedere il ricovero ospedaliero”, rispondono dall’Iss. “Nel paziente, spesso, il Mycoplasma pneumoniae può essere presente contemporaneamente con altri patogeni, come ad esempio i virus respiratori. Questa co-infezione sostenuta da più patogeni, può esacerbare la sintomatologia e richiedere un ricovero ospedaliero”. Esiste tuttavia una cura: dato che il Mycoplasma pneumoniae è sensibile a diversi antibiotici, concludono gli esperti “l’infezione può essere curata tramite l’applicazione di protocolli medici ben conosciuti e verificati”.
Via: Wired.it
Credits immagine di copertina: Md. Shazzadul Alam / Pixabay
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