Vaccini anti-Covid: sì alla quarta dose dall’Ema per gli over-80

quarta dose
(Foto: spencerbdavis1 via Pixabay)

È troppo presto per prendere in considerazione, nella popolazione generale, l’impiego della quarta dose dei vaccini a mRna contro Covid-19, ma essa potrà essere somministrata alle persone di età pari o superiore a 80 anni. È quanto hanno deciso, in maniera congiunta, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l’Agenzia europea per i medicinali (Ema). 

Al momento, infatti, in Europa non ci sarebbero evidenze sufficienti a sostegno dell’uso immediato di una seconda dose booster (finora approvata, anche in Italia, solo per la somministrazione a persone immunodepresse) per gli adulti con un sistema immunitario normale. Tuttavia, combinando i dati sull’andamento della pandemia e quantificando il rischio di malattia grave tra i vaccinati nel corso del tempo, nel prossimo futuro potrebbe essere necessario estendere la quarta dose a una popolazione più ampia.

Dove eravamo rimasti

Lo scorso 29 marzo, negli Stati Uniti, la Food and drug administration (Fda) ha autorizzato la somministrazione della quarta do se dei vaccini a mRna contro Covid-19 (Comirnaty di Pfizer e Spikevax di Moderna) per tutte le persone di età superiore a 50 anni, dopo almeno quattro mesi dalla somministrazione del primo richiamo. Prima di quella data, la quarta dose (o seconda dose booster) era raccomandata soltanto a persone con una forte compromissione del sistema immunitario dovuta a patologie, trattamenti medici o trapianti, negli Stati Uniti come in Italia e in Europa. 

Nel nostro paese, infatti, risale al 20 febbraio scorso il via libera dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e del ministero della Salute sulla somministrazione dell’ulteriore dose di vaccino per le persone immunodepresse. Tuttavia, qualche settimana fa l’Ema aveva già sottolineato che in Europa non vi fossero prove sufficienti di benefici effettivi per estendere il secondo booster alla popolazione generale.

Adesso la decisione di Ema ed Ecdc conferma questa linea. Le due agenzie europee hanno esaminato gli studi clinici e i dati epidemiologici attualmente disponibili per indagare l’attuale necessità e i potenziali benefici di una seconda dose booster e per prendere una posizione comune

La maggior parte delle evidenze proviene da Israele, che il 25 gennaio scorso aveva approvato la somministrazione del secondo richiamo a tutti i maggiori di 18 anni che avessero ricevuto la terza dose da almeno cinque mesi. Sebbene i dati raccolti suggeriscano che la quarta dose fornisca una protezione aggiuntiva contro le forme gravi di Covid-19, la durata di questa non è ancora nota. In particolare, infatti, non ci sono prove conclusive che la protezione data dalle dosi precedenti dei vaccini stia diminuendo nella popolazione generale e che quindi la quarta dose di vaccino possa offrire un beneficio ulteriore alle persone con un normale sistema immunitario. 


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La decisione e il futuro

È per queste ragioni che Ema ed Ecdc hanno ritenuto, per il momento, di non raccomandare l’estensione della seconda dose booster alla popolazione generale. Le cose cambiano per gli adulti di età superiore agli 80 anni: come si legge nella nota rilasciata dalle agenzie, sebbene anche tra queste persone i dati sul calo della protezione vaccinale siano ancora limitati, l’elevata fragilità e il rischio maggiore di contrarre la malattia in maniera grave rende consigliata la somministrazione della seconda dose booster per questa popolazione.

Comunque sia, sottolineano Ema ed Ecdc, si tratta di decisioni preliminari, che potranno essere soggette a modifiche man mano che i dati sull’immunità dei vaccinati con terza dose aumentano e man mano che la pandemia evolve con il tempo: infatti, se l’attuale situazione epidemiologica dovesse modificarsi ed emergessero nuove prove a favore della quarta dose, essa potrebbe essere estesa alla popolazione generale. Nel frattempo, conclude il documento, le singole autorità nazionali prenderanno in considerazione anche i dati locali per decidere se utilizzare la seconda dose booster in categorie a rischio, indicando anche una prospettiva per il prossimo futuro. Poiché le campagne di rivaccinazione potrebbero iniziare in autunno, infatti, le agenzie valuteranno anche il momento migliore per le dosi aggiuntive, possibilmente sfruttando i vaccini aggiornati contro le nuove varianti di Sars-cov-2.

Via: Wired.it

(Credits immagine: spencerbdavis1 via Pixabay)