Ratti neri contro granchi ladri

Tuvalu, piccola e remota nazione della Polinesia, sta diventando improvvisamente famosa a causa dell’invasione dei famigerati ratti neri (Rattus rattus). Un Rattus rattus è in grado di fare balzi sino a un metro da terra e non ha problemi a saltare da un albero all’altro per nutrirsi dei frutti di cui è ghiotto: le noci di cocco. I topi hanno già danneggiato oltre il 60 per cento della coltura dell’isola. Le noci, oltre ad essere la principale risorsa economica della popolazione, sono anche il nutrimento di un’altra popolazione locale, i granchi del cocco, una specie in rapida estinzione. Conosciuti anche come Granchi Ladri (e spesso soprannominati Granchi Godzilla) sono una vera meraviglia del mondo animale: raggiungendo anche gli 80 centimetri di lunghezza, sono i più grandi invertebrati terrestri del mondo. Anche loro mangiano noci di cocco, sebbene, a differenza dei ratti, aspettino che il frutto cada a terra. Così è intervenuta la Fao, con un progetto volto a ridimensionare le razzie dei ratti e proteggere la popolazione locale di granchi. Per debellare i ratti verranno utilizzate lattine di ananas riciclate contenenti esche appetitose trattate con sostanze nocive. Le lattine saranno appese con filo di ferro, così da essere fuori dalla portata dei granchi ma facilmente raggiungibili dai topi. Sul tronco dei cocchi, poi, saranno fissate placche di metallo per impedire che topi o granchi vi si possano arrampicare. (m.r.)

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