È ormai cosa risaputa che in astronomia i record durino davvero poco, grazie al continuo miglioramento delle tecnologie di osservazione e rilevamento: questa volta, la classifica è quella degli esopianeti (cioè dei pianeti esterni al Sistema Solare) più piccoli, e a perdere il primo posto è stato Kepler 10-b, osservato a gennaio 2011 e scavalcato oggi dal quasi omonimo Kepler 37-b. Stando a quanto riportano Thomas Barklay e colleghi sulle pagine di Nature, infatti, si tratta del più piccolo pianeta extrasolare mai scoperto. Kepler 37-b ha dimensioni inferiori a quelle di Mercurio e orbita attorno alla stella Kepler 37, molto simile al nostro Sole.
Il merito della scoperta va ancora una volta alla navicella Kepler, lanciata nel 2009 dalla Nasa per scoprire i pianeti rocciosi orbitanti attorno a stelle simili al Sole nella Via Lattea e determinare quali di essi possano essere abitabili dall’uomo. Quanto a questo, purtroppo, siamo ancora a un nulla di fatto: Kepler 37b, dicono gli scienziati, è un pianeta roccioso con una superficie altamente irradiata e dunque, anche a causa delle sue dimensioni ridotte, è molto probabilmente privo di atmosfera e di acqua.
Ma le speranze non sono ancora del tutto perdute, forse: i ricercatori sostengono che attorno alla stella Kepler 37 orbitano almeno altri due pianeti,battezzati rispettivamente (e con gran fantasia) Kepler 37-c e Kepler 37-d, di dimensioni maggiori. Uno di essi dovrebbe essere grande più o meno quanto la Terra. Quel che è sicuro, comunque, è che è ancora decisamente troppo presto per preparare le valigie.
Via: Wired.it
Riferimenti: Nature doi:10.1038/nature11914
Crediti immagine: NASA/Ames/JPL-Caltech