Ogni tanto una bella notizia sul clima. Gli accordi internazionali del 1987 per fermare l’uso di agenti chimici che distruggono l’ozono sta producendo effetti positivi: ci sono segni, seppur ancora esigui, che lo strato di ozono nell’atmosfera stia aumentando. Tuttavia sembra improbabile che tale concentrazione si stabilizzi ai livelli osservati prima del 1980, quando la diminuzione dell’ozono fu osservata per la prima volta. La ricerca, pubblicata su Nature, è stata realizzata da Elizabeth Weatherhead e Signe Bech Andersen dell’Università del Colorado, e mostra che i livelli di ozono si sono stabilizzati o sono addirittura cresciuti leggermente negli ultimi 10 anni. I due autori considerano il dato una positiva conseguenza dell’applicazione del protocollo di Montreal, che ha ridotto l’uso dei Cfc (Clorofluorocarburi, composti cioè da cloro, fluoro e carbonio), di solito utilizzati come refrigeranti o solventi. Tuttavia, avvertono, è difficile interpretare con precisione questi risultati sia perché c’è un’alta variabilità naturale nella concentrazione di ozono nell’atmosfera, sia per l’intervento di altri cambiamenti atmosferici di natura antropica, come per esempio l’innalzamento delle temperature. L’atteso processo di guarigione (che probabilmente durerà decenni) è ora solo nelle sue fasi iniziali: i reali benefici del protocollo di Montreal diventeranno evidenti solo se il trend si manterrà positivo. Per questo, sostengono Weatherhead e Andersen, sono indispensabili ulteriori osservazioni fino alla fine del decennio. (m.r.)
Allontanarsi e avvicinarsi, protendersi e ritrarsi, sono aspetti primordiali della relazione tra sé e altro…
Coltivare il benessere psicologico per una delle categorie più stressate d’Italia, gli universitari: il programma…
No, non è per via degli effetti collaterali. Si tratta di una decisione aziendale dovuta…
Un viaggio attorno alla porzione di spazio-tempo più buia e misteriosa che conosciamo, fino ad…
Un gruppo di fisici dell’Università di Trieste (e di altri istituti) ha proposto una sorta…
Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più