La lotta di sei scienziate contro pregiudizi e discriminazioni

Gabriella Greison,
Sei donne che hanno cambiato il mondo.
Le grandi scienziate della fisica del XX secolo
Bollati Boringhieri 2017

Un libro che splende, letteralmente, a partire dalla copertina. Sullo sfondo nero campeggia infatti un’immagine scintillante di una “stella” del cinema: è la magnifica diva hollywoodiana Hedy Lamarr, inventrice del “Code Division Multiple Access”, comunemente chiamato “variazione di frequenza”, usato ancora oggi nel campo della comunicazione.

Il libro, scritto da una fisica giornalista, racconta le storie di sei donne geniali e caparbie, con i loro pregi e difetti, ma soprattutto con il loro grandissimo amore per la conoscenza. Quello che emerge con forza dalle pagine è la ferrea volontà con la quale le sei scienziate hanno lottato contro i pregiudizi e le discriminazioni di un periodo che, seppure relativamente recente, ancora poneva mille ostacoli alla realizzazione scientifica delle donne, in particolar modo nel campo della fisica.

Le sei signore selezionate dalla Greison, in ordine di capitolo, sono: Marie Curie, Lise Meitner, Emmy Noether, Rosalind Franklin, Hedy Lamarr e Mileva Maric. Storie molto diverse, ma unite dal filo conduttore di intelligenze superiori e personalità talmente forti e libere da sfidare le convenzioni dei luoghi e dei tempi. Ad ogni capitolo, accanto al nome della protagonista, vi è il nome di un brano musicale e l’album da cui è tratto – che l’autrice del libro confessa aver “ascoltato in loop” mentre studiava e rielaborava per noi la vita delle grandi scienziate. La spiegazione del perché quel tale brano musicale sia stato associato alle protagoniste ce lo spiega l’autrice nel “Capitolo 0”, ovvero la sua versione di un’introduzione. Tutto il libro è intriso di riferimenti dinamici a musica, teatro, arte – come a voler sottolineare la bellezza che accomuna la “dura” fisica alla morbida gioia dell’arte.

Il Capitolo 0, in verità, è quello che detta il tono di tutto il libro. E’ un tono audace, quasi arrabbiato, di chi vorrebbe condividere le storie di tantissime donne di tutti i tempi, coraggiose e dalle menti meravigliose, ma che non può per logiche di tempo e spazio. Si legge di Ipazia d’Alessandria, di Rita Levi-Montalcini e di tante altre che hanno sfidato le convenzioni dei loro tempi per rincorrere la conoscenza, a scapito a volte anche della loro stessa vita. In questo Capitolo 0, Gabriella Greison ci racconta della sua infanzia vissuta guardando Star Trek e Guerre Stellari, “dove le donne combattono contro le ingiustizie al pari degli uomini… donne strepitose che non si lagnano perché il fine ultimo è salvare il mondo”. L’autrice si augura che le bambine di oggi, che saranno le donne di domani, possano godere di un’educazione che, fin dall’infanzia, le avvicini alle scienze al pari dei maschi. Un’educazione che solo poche, geniali e testarde hanno avuto, spesso da autodidatte, nei secoli passati.

Le storie delle sei prescelte vengono raccontate senza filtri e imbellettature, con ritmo serrato e ricostruzioni storiche precise, frutto di ricerche accurate svolte in giro per gli archivi del mondo, in cui l’autrice ci coinvolge nella sua passione per le donne e per la fisica. Ogni capitolo comincia con qualche pagina scritta in prima persona nelle quali l’autrice racconta di come si sia trovata a scegliere proprio quella storia; segue una breve cronologia e poi inizia “Il racconto”. Quest’ultimo è conciso ma incalzante e sembra quasi di sentire la musica di sottofondo che fa da colonna sonora alle vicende di queste vere e proprie eroine.

Sono storie di donne di tante nazionalità diverse, di ingiustizie subite, di solitudine, di fatiche, di misteri e furti, di ribellioni ma sempre con un comune denominatore: il genio che le ha definite. Una fonte di ispirazione per tutti, uomini e donne, che cercano nella ricerca della conoscenza la loro realizzazione.

Infine il “Capitolo Extra – 1” e il “ Capitolo Extra – 2”, ovvero la conclusione e i ringraziamenti, nei quali la straripante voglia di includere altre straordinarie storie emerge e trova sfogo in brevi ed interessanti cenni ad alcune donne fisiche dei nostri tempi, come la “nostra” Fabiola Giannotti, che hanno potuto approfittare dell’apripista di coloro che le hanno precedute. Un saluto ottimista, pieno di entusiasmo, che lascia intuire come Greison ci attenda al varco con altre iniziative legate al tema della scienza al femminile.

Alberto Mosconi

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