Categorie: Ambiente

“Sì, il global warming esiste”

Il pianeta si sta riscaldando a causa dell’attività umana: vero o falso? Vero, hanno risposto circa tremila scienziati che lavorano nel campo delle Scienze della Terra. Questo il risultato di un sondaggio compiuto da Peter Doran e Maggie Kendall Zimmerman dell’Università dell’Illinois e pubblicato su Eos, rivista dell’American Geophysical Union. I due ricercatori hanno invitato più di diecimila esperti internazionali a rispondere a una serie di brevi domande, presentate on line, sul tema del cambiamento climatico, ottenendo risposta da oltre tremila scienziati – 90 per cento dei quali residenti negli Stati Uniti. Due le domande più importanti: l’una relativa alla variazione (positiva, negativa o nulla) della temperatura su scala globale, l’altra sull’eventualità che sia l’essere umano a causare questa modificazione. Il 90 per cento degli scienziati intervistati ritiene che, negli ultimi due secoli, la temperatura media del pianeta sia aumentata, e l’82 per cento che il trend sia da imputare alle attività antropiche.

L’indagine sembra smentire chi parla di divisione netta all’interno della comunità scientifica sui cambiamenti climatici. Ma chi sono gli esperti in accordo con le teorie dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc)? “Più si conosce il campo della scienza del clima, più è probabile accettare l’idea del riscaldamento globale e del contributo umano”, sottolinea Peter Doran, uno dei due autori dello studio. Il maggiore consenso, infatti, si registra tra i climatologi attivi nella ricerca, mentre i più scettici sono geologi degli idrocarburi e meteorologi. “Molte persone pensano che i meteorologi conoscano il clima, ma la maggior parte di loro studia invece i fenomeni atmosferici a breve termine”, spiega Doran.

Una “sottile” differenza – sia nei metodi, sia nelle scale temporali – che viene fatta notare anche da Sergio Castellari, fisico e oceanografo del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici e referente per il Focal Point italiano dell’Ipcc, secondo cui il clima è un sistema complesso e le condizioni climatiche vengono definite in termini di proprietà statistiche. L’errore, secondo Castellari, è dare un senso climatico a una settimana di gelo: un singolo evento non è rappresentativo di un fenomeno globale, che viene misurato su scale temporali lunghe, pari ad almeno trenta anni.

Pochi dubbi ormai anche sull’aumento della temperatura in Antartide che, come riporta uno studio dell’Università di Washington pubblicato oggi su Nature, è cresciuta di mezzo grado centigrado nell’ultimo mezzo secolo. Per anni si è creduto che solo una piccola area del continente ghiacciato si stesse riscaldando, ma le nuove analisi, basate su rilevazioni a terra e satellitari, mostrano che anche al Polo Sud la temperatura media aumenta a ritmi comparabili al resto del mondo.

Riferimento: Nature 457, 459-462 (22 January 2008) | doi:10.1038/nature07669

Admin

Articoli recenti

Mip-C: cosa sappiamo sulla nuova malattia legata al coronavirus

A scoprirla è stato un team di ricerca internazionale, secondo cui la nuova sindrome può…

23 ore fa

La plastica che si autodegrada grazie alle spore batteriche

Per crearla, i ricercatori dell'Università della California di San Diego hanno utilizzato spore batteriche di…

2 giorni fa

I misteriosi dodecaedri romani che nessuno sa a cosa servissero

I piccoli oggetti di bronzo continuano a spuntare nei siti archeologici di mezza Europa. L’ultimo…

3 giorni fa

Quel movimento che ci rende umani

Allontanarsi e avvicinarsi, protendersi e ritrarsi, sono aspetti primordiali della relazione tra sé e altro…

4 giorni fa

“Così insegniamo agli studenti il benessere mentale”

Coltivare il benessere psicologico per una delle categorie più stressate d’Italia, gli universitari: il programma…

1 settimana fa

Perché il vaccino anti-Covid di AstraZeneca non verrà più prodotto?

No, non è per via degli effetti collaterali. Si tratta di una decisione aziendale dovuta…

1 settimana fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più