In un’America sempre più segnata dall’insediamento del nuovo Presidente (famoso per il suo scetticismo riguardo al cambiamento climatico), oggi si torna a respirare aria di Climategate. A finire sotto i riflettori questo volta è il Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration), l’agenzia del governo federale dedicata al monitoraggio degli oceani e dell’atmosfera. Un organo che tra i suoi compiti ha quello di mantenere un enorme database di dati ambientali, utilizzati dagli scienziati di tutto il mondo per studiare i cambiamenti climatici. In un comunicato stampa dello scorso 5 febbraio, il Committee on Science, Space and Technology del parlamento americano ha accusato l’agenzia di aver manipolato proprio questi dati, affinché dimostrassero (illecitamente) l’esistenza del riscaldamento globale.
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