Tre generazioni di veleni

Il Wwf ha presentato i risultati del test effettuato su un campione di 13 famiglie, che ha coinvolto tre diverse generazioni, nonni, genitori e figli, di 12 paesi europei, tra cui l’Italia. Sulla scia dei precedenti monitoraggi, come quello svolto sugli europarlamentari, sono state rilevate ben 73 sostanze chimiche artificiali nel sangue di ciascun componente familiare. Nella generazione dei nonni è stato riscontrato il più alto numero di contaminanti ormai messi al bando, come il Ddt e i Pcb (policlorobifenili). Le analisi del sangue per le generazioni più giovani hanno rilevato sostanze chimiche con una frequenza maggiore e una concentrazione più alta rispetto a quelle presenti nelle loro madri: si tratta per lo più di nuovi contaminanti, tra cui i ritardanti di fiamma bromurati (Bfr), i perfluoroctani (Pfc) e i muschi artificiali, comunemente utilizzati in computer, cosmetici e tessuti. La più alta quantità di bisfenolo A, una sostanza tossica usata nella manifattura di plastica, è stata rilevata nel sangue di un bambino. Le famiglie che hanno partecipato al test si recheranno l’11 ottobre a Bruxelles per chiedere ai parlamentari europei di votare a favore dell’approvazione di un regolamento sulle sostanze chimiche (Reach) più severo ed efficace. (r.p.)

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