Tutti pronti, arriva la cometa

Un nuovo spettacolo sta per animare i cieli estivi. La cometa C/2009 R1 McNaught, divenuta visibile a occhio nudo a inizio giugno, prosegue il suo percorso di avvicinamento al Sole e sta diventando sempre più luminosa. Nella sua corsa celeste, la cometa raggiungerà la minima distanza dalla Terra fra il 15 e il 16 giugno, inaugurando così un periodo particolarmente favorevole per le osservazioni.

La cometa è stata scoperta lo scorso 9 settembre da Robert McNaught, famoso astronomo australiano che ha al suo attivo più di 50 nuove comete. Fra queste ricordiamo la cometa C/2006 P1, che divenne così luminosa da meritarsi l’appellativo di Grande Cometa del 2007. Dalle osservazioni gli astronomi hanno potuto determinare i parametri dell’orbita della C/2009 R1 McNaught, che indicano che si tratta di una cometa non periodica. A differenza di altre sue “cugine”, fra cui la celebre cometa di Halley, la C/2009 R1 McNaught quindi non ripasserà più nei pressi del Sole, e dopo l’incontro ravvicinato di quest’estate si allontanerà sempre di più. I calcoli dell’orbita hanno messo in evidenza che la cometa raggiungerà la minima distanza dalla Terra fra oggi e domani, avvicinandosi a circa 1,1 Unità Astronomiche, cioè quasi 170 milioni di chilometri. La cometa proseguirà poi il suo percorso raggiungendo il perielio, ovvero il punto di minima distanza dal Sole, il 2 luglio prossimo.

Come possiamo osservare questa cometa? Per prima cosa dobbiamo fare un piccolo sacrificio, cioè alzarci a tarda notte prima dell’alba. La cometa infatti si sta muovendo dalla costellazione di Perseo verso la costellazione del Cocchiere (Auriga). Trovare queste costellazioni non dovrebbe essere un problema anche per chi non ha molta dimestichezza con il cielo. La costellazione di Perseo ricorda una Y rovesciata, che possiamo osservare a circa 15° a sud est della costellazione di Cassiopea, identificata dalla famosa forma a W. Per trovare l’Auriga basterà trovare la stella più luminosa visibile a circa 15° ad est di Perseo. Si tratta di Capella, una brillante stella bianca che indica l’Auriga. Per una mappa più dettagliata è possibile consultare l’apposita pagina web messa a disposizione dall’Unione Astrofili Italiani (UAI).

Se osserviamo da cieli abbastanza bui potremo vedere ad occhio nudo la cometa come un batuffolo biancastro: è la chioma della cometa, seguita da una sottile coda di gas ionizzati che si estende per alcuni gradi. Basterà poi un piccolo binocolo per apprezzare meglio la chioma. Probabilmente non sarà spettacolare come la cometa Hale Bopp nel 1997, ma gli astronomi stimano che potrebbe raggiungere magnitudine apparente 2. Tuttavia le comete sono imprevedibili, e il calore del Sole potrebbe provocare un outburst, cioè un improvviso aumento di luminosità.

Dopo il 15 giugno la cometa sarà sempre più bassa sull’orizzonte, fino a sparire nelle luci dell’alba e a tornare visibile dopo il 30 giugno subito dopo il tramonto. In quel periodo sarà però bassa sull’orizzonte e la sua osservazione sarà disturbata dalla Luna. Insomma, un’occasione in più per mettere la sveglia e provare a osservare questa nuova cometa estiva. Gli appassionati di astronomia sono abituati a questo genere di sacrifici, ma tutti possono confermare che lo spettacolo del cielo non delude quasi mai. Buona osservazione! (m.r.)

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