Il cambiamento climatico fa scoppiare la stagione degli incendi. Tra le cause che determinano l’aumento dell’attività degli incendi vengono infatti posti in primo piano il riscaldamento terrestre e l’anticipazione della primavera, due tra i sintomi più comuni del cambiamento climatico. Lo affermano due ricercatori californiani dello Scripps Institution of Oceanography, in uno studio pubblicato su Science. Gli incendi boschivi colpiscono ogni anno aree sempre più vaste e comportano spese per le misure anti-incendio che superano il miliardo di dollari l’anno solo negli stati occidentali degli Usa. I ricercatori californiani hanno indagato le cause dell’incremento di attività. Anthony Westerling e colleghi hanno quindi compilato una banca dati per registrare l’incidenza di incendi nelle zone boschive degli Stati Uniti Occidentali dal 1970 al 2003. Confrontando questi dati con quelli relativi alle condizioni idro-climatiche e del suolo è emerso un forte incremento dell’attività degli incendi proprio a partire da metà degli anni Ottanta, intesa come aumento della persistenza media, della frequenza dei grandi incendi e della durata della stagione degli incendi. Questi risultati dimostrano quanto sia stretta la correlazione tra incendi e clima (in particolare le temperature primaverili ed estive così come lo scioglimento delle nevi), annoverando come prima causa dell’aumento degli incendi durante il periodo di studio proprio il cambiamento climatico, seguito dalla conversione dell’utilizzo del territorio. (a.p.)