Intercettando i segnali chimici delle piante, i bruchi si assicurano una difesa contro i pesticidi naturali. La scoperta effettuata dagli entomologi dell’Università dell’Illinois, pubblicata su Nature, ha mostrato che alcuni insetti producono l’enzima necessario a debellare il veleno prodotto dalle piante. Come il comune sedano che, prima di produrre le armi chimiche necessarie a proteggersi dagli insetti, lancia una sorta di Sos. Questo consiste in due composti chimici, giasmonati e salicilati, che avvertono le altre piante del pericolo. Il segnale lanciato dalle piante è intercettato dai bruchi (e da altri parassiti) che sono così avvertiti che è in preparazione una difesa chimica. In base al tipo di segnale lanciato, questi insetti possono produrre nel proprio stomaco l’enzima adatto a rendere innocue le tossine e, in questo modo, assicurarsi un pasto non nocivo. Questo comportamento ha una logica evoluzionistica: i bruchi si nutrono di oltre cento specie di piante diverse, ognuna delle quali produce un alto numero di difese chimiche e sarebbe impossibile per loro proteggersi da tutte. “E’ interessante quanto siano sottili i rapporti tra insetti e piante”, commentano i ricercatori, “e non è da escludere che ci sia un comportamento analogo con i pesticidi prodotti dall’uomo”. (a.ca.)