Un quarto delle specie viventi potrebbe scomparire nei prossimi cinquant’anni a causa dei cambiamenti climatici. È questa la catastrofica previsione di un nuovo studio condotto da un nutrito team internazionale di scienziati guidati da un gruppo di ricerca dell’Università di Leeds (Gran Bretagna) e pubblicato su Nature. Sulla base di simulazioni al computer, lo studio stima che entro il 2050 tra il 15 e il 37 per cento delle specie animali e vegetali della Terra (pari ad almeno un milione di specie) saranno a rischio di estinzione perché costrette a fuggire dal loro habitat naturale, reso inospitale dalle mutate condizioni climatiche. Il riscaldamento del pianeta, di cui sarebbe responsabile l’uso sconsiderato che l’essere umano ha fatto delle tecnologie, spingerebbe una specie a cercare nuovi habitat con una temperatura più favorevole. Ma questi nuovi ambienti potrebbero non essere più adeguati perché ormai alterati irrimediabilmente dalla presenza umana. I risultati dello studio dimostrerebbero così che i cambiamenti climatici costituiscono la minaccia più significativa per l’estinzione di specie viventi in questo secolo. Gli autori avvertono pertanto le autorità politiche mondiali della necessità di intraprendere immediatamente contromisure volte a garantire la conservazione degli habitat naturali ancora sani e allo stesso tempo imporre il contenimento delle emissioni di gas serra (come l’anidride carbonica o il metano) e l’impiego di tecnologie più attente alla salvaguardia dell’ambiente. (m.cap.)
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