Fisica e Matematica

Sulla via della seta con Lucia Votano: la fisica da Enrico Fermi alla Cina

Cos’è la scienza? Questa la domanda – tutt’altro che banale – da cui prende le mosse la disamina di Lucia Votano, fisico e dirigente di ricerca associata all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), prima donna italiana chiamata a dirigere il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso, che nel libello La via della seta – La fisica di Enrico Fermi illustra, con linguaggio semplice e accessibile, l’evoluzione della scienza moderna e il progressivo spostamento dei suoi protagonisti dall’Europa all’Estremo Oriente. Cos’è la scienza, si diceva: alla tradizionale definizione di “mestiere di capire i fenomeni naturali”, Votano preferisce “arte del conoscere la natura”, anche e soprattutto in omaggio “a un’idea unitaria di cultura che esalta il valore complessivo dei saperi in cui si coniuga”.

Lucia Votano

La via della seta – La fisica da Enrico Fermi alla Cina

Di Renzo Editore, 2016

pp. 127, € 11.50

L’opera, come suggerisce il titolo, racconta un viaggio ancora prima di raccontare la scienza: Votano ci conduce nell’affascinante mondo della ricerca scientifica – come funziona, come si è sviluppata in Italia e in Occidente dal dopoguerra ai nostri giorni, quali obiettivi persegue, quali sfide su scala locale deve ancora affrontare – prendendo per mano il lettore e guidandolo nei labirinti di Lhc, il grande acceleratore di particelle di Ginevra, nei corridoi dei Laboratori di Frascati, sotto i chilometri di roccia del Gran Sasso. Fino ad arrivare all’Estremo Oriente – Cina, Corea, Giappone, luoghi che oggi sono diventati protagonisti delle ricerche scientifiche di punta, specie nell’ambito della fisica delle particelle.

La cronaca scientifica si intreccia, nel libro, con le vicende biografiche dell’autrice: Votano è passata infatti dai banchi di scuola del liceo classico Tommaso Campanella di Reggio Calabria agli stabilimenti del Jiangmen Underground Neutrino Observatory (Juno), grande collaborazione scientifica internazionale (con sede in Cina) per lo studio dei neutrini. Una storia che appassiona, insegna e fa riflettere. E che congeda il lettore con un appassionato messaggio alle giovani donne, perché “non abbiano timore di intraprendere la carriera della ricerca scientifica: la mia generazione ha dimostrato, in modo non più episodico, che è possibile superare le difficoltà e conciliare l’attività di ricerca con una vita affettiva e familiare piena. La vita non sarà mai facile, ma il mestiere del ricercatore può essere davvero molto appagante”.

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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