Il benzene e le polveri fini aumentano il rischio di allergie per i vigili urbani e i benzinai. E’ questa una delle conclusioni cui è giunto un programma di ricerca quadriennale dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e del Ministero dell’Ambiente (Mat) dedicato all’inquinamento dell’aria e terminato nel 2002. I risultati delle ricerche, coordinate da Angelo Carere (Iss) e Antonio Perrone (Mat), sono stati presentati oggi a Roma al convegno “Salute ed inquinamento atmosferico urbano”. Tra i dati più allarmanti, quelli emersi dal monitoraggio di 200 vigili romani addetti alla viabilità, che indicano un aumento del rischio di neoplasie per i fumatori mentre un elevata sensibilizzazione allergica è stata riscontrata nel 67 per cento dei soggetti di un altro gruppo preso in esame, costituito da altri 194 vigili capitolini accomunati dall’aver lavorato per lunghi periodi nel traffico cittadino. Nessun aumento di mortalità per leucemie ma un lieve incremento di altre patologie neoplastiche è emerso da un terzo studio, retrospettivo (1981-1996), su benzinai del Lazio e dell’ Emilia Romagna che ha considerato gli effetti a lungo termine dell’esposizione a basse dosi (3 microgrammi per metro cubo) del benzene. L’ultimo studio ha riguardato invece pazienti affetti da broncopneumatia cronica ostruttiva, infarto del miocardio e asma bronchiale. Come prevedibile è stato dimostrata un’influenza negativa in termini di problemi cardiaci e respiratori, degli inquinanti gassosi (biossido e monossido di azoto) e di certi metalli (cromo, ferro, piombo e zinco). (g.v.)