Virgin Galactic va avanti (nonostante l’incidente)

 Virgin Galactic non si scoraggia. E dopo l’incidente di venerdì scorso, che ha provocato la morte del copilota Michael Alsbury e il ferimento del pilota Peter Siebold, ribadisce con un comunicato ufficiale di voler procedere alla costruzione del secondo SpaceShipTwo, un velivolo identico a quello appena esploso e per ora completo al 65%: “È stata una tragica battuta d’arresto”, ha detto Virgin Galactic, “ma dobbiamo guardare avanti. Lo stiamo facendo con la massima determinazione”. Secondo le indagini in corso da parte della Us National Trasnportation Security Board (Ntsb), come vi avevamo raccontato, la causa dell’incidente sarebbe un comando errato del copilota, che ha sbloccato in anticipo l’apertura degli alettoni di coda. La loro fuoriuscita prematura avrebbe sviluppato una serie di forze aerodinamiche che hanno provocato il distacco delle ali dal corpo del velivolo e la sua successiva disintegrazione.

Le superfici di coda della nave – in gergo piume – dovrebbero, infatti, aprirsi solo dopo che il motore del razzo ha finito di bruciare il combustibile, per permettere alla navicella un atterraggio sicuro. Virgin, comunque, ha precisato che il motore recuperato dalla Ntsb sul luogo del disastro, così come i serbatoi di carburante, non avevano segni di bruciature o esplosioni in aria, il che “respinge definitivamente l’ipotesi prematura che il problema fosse legato al motore e al carburante”. Se l’ipotesi dell’errore umano fosse confermata, comunque, ci sarebbe da chiedersi come sia stato possibile che nessun sistema automatico abbia bloccato (o quantomeno avvertito l’equipaggio del rischio) una manovra così distruttiva.

In ogni caso, Virgin si è detta “completamente concentrata” sulla sicurezza, che è il “principio guida e la stella polare per tutte le decisioni programmatiche”, ribadendo che i voli commerciali partiranno solo quando “tecnici, ingegneri e piloti riterranno che i programmi siano del tutto futuri”. E probabilmente ci vorrà ancora un bel po’ di tempo: come ricorda il Wall Street Journal, infatti, l’azienda aveva inizialmente pianificato di iniziare il servizio commerciale entro il 2008, ma continui problemi di sviluppo e test avevano fatto slittare la data al 2015, anno in cui era previsto il volo inaugurale con Richard Brenson, fondatore dell’azienda, e famiglia. Alla luce dell’ultimo incidente, il day one è del tutto incerto.

Credits immagine: Virgin Galactic

Via: Wired.it

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