Vita interstellare

Scoperta la presenza di molecole organiche nello spazio interstellare. Il composto rilevato porta a pensare che lo sviluppo della vita nello spazio possa essere molto più comune di quanto fino a ora pensato. La molecola individuata, chiamata anione octatetranile, è uno ione negativo composto da un atomo di idrogeno e una catena di otto atomi di carbonio.

Due sono i gruppi di ricerca che, separatamente, hanno trovato tracce di questo composto organico nello spazio. Un primo team di ricercatori guidato da Tony Remijan, astronomo della National Radio Astronomy Observatory (NRAO), Virginia, ha riconoscito l’anione octatetranile a 550 anni luce di distanza da noi, nella costellazione del Leone. Utilizzando il Green Banck Telescope in West Virginia, Remijian è riuscito ad individuare il composto organico in una nube densa di gas che forma l’alone circostante a una stella al termine della sua evoluzione.

In maniera del tutto indipendente, presso l’Harvard-Smithsonian Center of Astrophysics di Cambridge, un secondo gruppo di ricerca, utilizzando lo stesso telescopio, ha trovato evidenza dell’anione octatetranile nella Nube Molecolare del Toro (Tmc), distante dalla Terra 450 anni luce. Il team, guidato da Sandra Brunken, ha ricreato le molecole in laboratorio e confrontato gli spettri ottenuti con quelli rilevati dai radiotelescopi. Grazie a questa tecnica gli astrofisici sono riusciti a dimostrare l’esistenza di composti organici nella Tmc.

La scoperta, sommata a quelle di altri tre composti organici avvenute negli ultimi anni, apre una sequenza di potenziali prodotti e reazioni chimiche, suggerendo che le molecole ‘probiotiche’ come gli amminoacidi, possano formarsi in ogni parte dell’universo. (m.m.)

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