Leggete tanto (ma bene) ai vostri bambini

Bambini
(Immagine: Pixabay)
Bambini
(Immagine: Pixabay)

Leggere tanto e leggere “bene” ai propri figli aiuta a migliorarne, rispettivamente, la ricchezza di vocabolario e le abilità matematiche. A dirlo è un lavoro di due esperti della Albany State University di New York, appena pubblicato sulle pagine della rivista Infant and Child Development, che ha analizzato la correlazione tra il numero di libri letti ai bambini in età prescolare e il modo in cui le storie vengono raccontate, rispettivamente, con la loro ricchezza di vocabolario e abilità di riconoscere singole lettere o parole in una frase e con la loro capacità di fare di conto e di riconoscere forme geometriche. Mostrando, per l’appunto, che quantità e qualità delle letture sono egualmente importanti e contribuiscono ad aspetti diversi dello sviluppo: il numero di libri letti, in particolare, è correlato all’ampliamento del vocabolario e allo sviluppo delle capacità di lettura, mentre il modo in cui si leggono le storie ai più piccoli può aiutarli a migliorare le loro capacità matematiche.

Per scoprirlo, le autrici del lavoro, Erica Barnes e Jaime Puccioni, ricercatrici nel campo dell’educazione nella prima infanzia, hanno selezionato 800 famiglie dal database dello Early Childhood Longitudinal Study—Birth cohort, uno studio longitudinale condotto tra il 2005 e il 2008 negli Stati Uniti. I genitori, in particolare, sono stati interrogati su quante volte e con quanta frequenza fossero soliti leggere fiabe e storielle. Inoltre, genitori e figli hanno preso parte a un esperimento che mirava a valutare la qualità dell’interazione durante lo svolgimento dell’attività di narrazione: se è vero che raccontare le favole è un bel momento di relax, creatività, e apprendimento, raccontarle “bene”, dicono Barnes e Puccioni, influisce positivamente sulla formazione di concetti astratti e complessi come quelli matematici.

Ma cosa si intende con “bene” nel campo dell’educazione infantile? Si tratta di una domanda cui non è semplicissimo rispondere: le due studiose hanno esaminato con attenzione alcuni comportamenti noti alla psicologia dello sviluppo per stimolare le capacità cognitive dei bambini. Una tra le variabili osservate, per esempio, è l’interazione durante la lettura: quanto il genitore rende partecipe il figlio alla narrazione con domande e risposte, quanto è attento a scegliere il vocabolario per evitare ripetizioni e tenere viva la sua attenzione e se riesce dare spessore, credibilità e importanza al racconto. A quanto pare, ognuna di queste caratteristiche è in relazione con la capacità più o meno buona dei bambini di svolgere semplici operazioni o riconoscere figure geometriche. Il numero di libri letti, invece, si è rivelato essere direttamente proporzionale alla ricchezza di vocabolario e alla capacità dei bambini di riconoscere lettere e suoni. “Le nostre scoperte”, dicono le autrici del lavoro, “indicano che l’esposizione frequente dei bambini a una lettura di alta qualità da parte dei genitori può influire positivamente sulle capacità matematiche e di lettura dei piccoli: aiutare i genitori a comprendere tutti i benefici di tale pratica potrebbe migliorare significativamente lo sviluppo cognitivo dei loro figli”.

Riferimenti: Infant and Child Development

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here