Una colonna di fumo e ceneri alta quasi 11 chilometri si è alzata venerdì scorso dal ghiacciaioVatnajokull in Islanda, il più grande d’Europa. “E’ il risultato di un’eruzione vulcanica che si è sprigionata dal lago Grimsvotn situato sotto il ghiacciaio”, spiega Steinumm Jakobsdottirdell’Iceland Meteorological Office. “Tuttavia, a differenza della precedente eruzione del 1996,questa volta c’è meno acqua nel lago e la diga di ghiaccio che lo delimita è minore. Perciò ilghiaccio che, sciolto dal calore dell’eruzione, si è riversato nel lago, non ha causato ora quell’enorme fuoriuscita d’acqua che nel 1996 si era abbattuta sulle sabbie nere della costameridionale dell’Islanda, distruggendo strade e ponti”. Inoltre, benché la capitale Reykjavik,dove vive due terzi della popolazione dell’isola, sia a soli 250 chilometri dal ghiacciaio, la quasi totale assenza di venti in questi giorni la pone con buona probabilità fuori pericolo. I vulcanologi comunque sono tuttora in stato d’allerta a causa di fuochi che continuano a fuoriuscire da tre piccoli crateri visibili attraverso un’enorme fessura nel ghiaccio. E benché il traffico aereo internazionale sia stato dirottato lontano dai cieli del ghiacciaio, c’è chi vuole ad ogni costo andare a vedere. E’ un gruppo di 35 londinesi, che ha noleggiato per venerdì sera un aereo della Iceland Air proprio per provare l’emozione di sorvolare il luogo dell’eruzione. (c.d.m.)