Coronavirus, come funzionano i test e i tamponi sui casi sospetti

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(Credits: NIAID-RML)

I dati sul contagio in Italia si aggiornano di ora in ora, ma sappiamo leggere il significato dei bollettini, delle circolari del ministero della Salute e in generale delle comunicazioni sull’andamento dell’epidemia di Covid-19?


Aggiornamento del 4 gennaio 2022

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Ecco un glossario essenziale che può aiutarci a decifrare i messaggi.

Caso confermato

Stando alla circolare del 23 febbraio del Ministero della Salute, è “un caso con una conferma di laboratorio effettuata presso il laboratorio di riferimento dell’Istituto Superiore di Sanità per infezione da Sars-Cov-2, indipendentemente dai segni e dai sintomi clinici”.

Caso probabile

Sempre, “un caso sospetto il cui risultato del test per Sars-Cov-2 è dubbio o inconcludente utilizzando protocolli specifici di Real Time Pcr per Sars-Cov-2 presso i Laboratori di riferimento regionali individuati o è positivo utilizzando un test pan-coronavirus”.

Caso sospetto

Il ministero della Salute definisce caso sospetto “una persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno dei seguenti sintomi: febbre, tosse, dispnea) che ha richiesto o meno il ricovero in ospedale e nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia, ha soddisfatto almeno una delle seguenti condizioni: storia di viaggi o residenza in Cina;  oppure contatto stretto con un caso probabile o confermato di infezione da Sars-Cov-2; oppure ha lavorato o ha frequentato una struttura sanitaria dove sono stati ricoverati pazienti con infezione da Sars-Cov-2″.

Covid-19

È il nome ufficiale della malattia provocata dall’infezione di Sars-Cov-2, attribuito dall’Oms. “Co” sta per corona, “vi” per virus e “d” per disease (cioè malattia in inglese), mentre “19” indica l’anno in cui si è manifestata.

Infettività

Indica la capacità di un patogeno di stabilire una nuova infezione per trasmissione orizzontale diretta o indiretta, che significa che passa da un individuo infetto a un altro attraverso contatto diretto o tramite un vettore. Risponde alla domanda con quale facilità si trasmette da individuo a individuo? e si misura in termini di microrganismi necessari perché si instauri una nuova infezione. L’infettività, cioè, sarà tanto più alta quanto più basso è il numero di microrganismi che servono a infettare un altro individuo, e viceversa.

Letalità

Questo termine indica il rapporto tra il numero dei decessi causati da una malattia e quello dei malati in certo lasso di tempo.Sebbene venga spesso usato come sinonimo di mortalità, i due parametri danno informazioni diverse. I dati disponibili al momento sono frutto di stime, suscettibili di cambiamenti nel corso del tempo in base a come evolverà l’epidemia. Al momento l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) stima che la letalità sia del 2%.

Mortalità

Misura il numero di decessi (in generale o per una determinata causa) in rapporto alla popolazione esposta in un certo lasso di tempo. Per questo fornisce un’informazione sul rischio che un patogeno come Sars-Cov-2 comporta per tutta la popolazione.

Quarantena

È il periodo di isolamento e di osservazione previsto per le persone che sono state potenzialmente esposte al patogeno. Nel caso di Sars-Cov-2 in Italia è stato stabilito un periodo di quarantena di due settimane. Il termine ricorda la sua origine, quando questo periodo di segregazione corrispondeva a 40 giorni. Oggi la durata della quarantena è decisa dalle autorità sanitarie in base alle conoscenze dei tempi di incubazione della malattia e delle potenzialità di trasmissione del virus.

Sars-Cov-2

È il nome del nuovo coronavirus emerso per la prima volta in Cina a fine gennaio. All’inizio dell’epidemia era chiamato 2019-nCov, ma poi l’International Committee on Taxonomy of Viruses lo ha ribattezzato nell’attuale Sars-Cov-2 per sottolineare la parentela con il coronavirus responsabile della Sars (Sars-Cov, con cui condivide all’incirca l’80% del genoma) e l’affinità delle manifestazioni cliniche delle due infezioni (Covid-19 e Sars, appunto).

Stabilità

Indica il periodo di tempo in cui il patogeno rimane infettivo fuori dall’ospite (sulle superfici per esempio). Come riportato nelle Faq del Ministero della Salute “le informazioni preliminari suggeriscono che il virus possa sopravvivere alcune ore, anche se è ancora in fase di studio. L’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina)”.

Test del tampone

È il primo esame che gli operatori sanitari eseguono su persone a rischio (per esempio sugli italiani rimpatriati dai luoghi in cui si è sviluppata l’epidemia) e sui casi sospetti. Consiste nel prelievo di materiale biologico dalle vie respiratorie tramite un tampone faringeo, ossia un bastoncino cotonato che raccoglie muco e saliva. I campioni vengono spediti nei laboratori autorizzati all’analisi (in Italia sono quelli dell’Istituto Spallanzani a Roma e dell’Ospedale Sacco a Milano), dove, attraverso tecniche di biologia molecolare, si cerca il materiale genetico virale. Se questo è presente, viene amplificato, cioè copiato innumerevoli volte, per renderlo rilevabile e disponibile per l’identificazione. L’essere umano, infatti, viene a contatto ogni giorno con tanti virus diversi (primo fra tutti in questo periodo il virus dell’influenza stagionale) ed è necessario controllare che ci siano specifiche sequenze per accertare che si tratti di Sars-Cov-2. I risultati di questo tipo di test arrivano in poche ore.


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Test immunoenzimatico

È il termine tecnico con cui si indica l’esame che individua nel siero (cioè nella parte liquida del sangue) l’eventuale presenza di anticorpi specifici contro un certo patogeno. In genere questi test sfruttano il meccanismo chiave-serratura della coppia anticorpo-antigene (che, semplificando, è una parte del patogeno): se si vuole testare la presenza dell’anticorpo nel siero si introduce nel campione il suo antigene legato a una molecola che, attraverso una reazione enzimatica, renderà evidente il legame tra i due.

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Virulenza

Si riferisce all’abilità di un patogeno che ha infettato un organismo di dare origine a una malattia conclamata. Come riportato dall’Oms, “la maggior parte (80%) delle persone guarisce dalla malattia senza bisogno di particolari trattamenti. Circa 1 persona su 6 che contrae Covid-19 sviluppa invece sintomi gravi con difficoltà respiratoria. Le persone anziane e coloro che soffrono di problematiche pregresse come pressione alta, disturbi cardiovascolari o diabete, sono più a rischio di sviluppare la forma severa della malattia. Circa il 2% delle persone che sviluppano la malattia muore”.

Via: Wired.it

Credits immagine: NIAID-RML via Flickr CC

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2 Commenti

  1. Circola un video, fuorviante per vari motivi, di un medico (ma è probabile non lo sia) che dice che il tampone si fa solo per i batteri. Ovviamente non è vero. Volevo trovare qualcosa di specifico per capire come funziona il test. Mi può dare informazioni e magari un link? Grazie

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