Categorie: Ambiente

Fuoco sui parchi di carta

Le immagini da satellite parlano chiaro: il numero degli incendi che devasta le foreste pluviali della fascia tropicale e subtropicale è strettamente correlato con i livelli di povertà e di corruzione delle popolazioni residenti. È quanto afferma un gruppo di ricercatori guidati da S. Joseph Wright  dello Smithsonian Tropical Research Institute in uno studio sull’efficacia dei parchi nella salvaguardia  degli ecosistemi tropicali, pubblicato su Ecological Applications.

Per loro natura, questi ecosistemi raramente sono devastati dalle fiamme. Di conseguenza, la presenza di incendi è spesso rivelatrice di attività umane volte, per esempio, all’estrazione del legname o alla creazione di aree deforestate coltivabili. Quasi tutti i paesi tropicali hanno creato parchi per proteggere le foreste pluviali, ma spesso si tratta di istituzioni che esistono solo sulla carta. Non sempre, infatti, l’impegno formale è sostenuto da strumenti politici ed economici per il controllo e la prevenzione di pratiche illegali. In questo senso, i parchi più efficaci sono risultati quelli istituiti in Costa Rica, Jamaica, Malesia e Taiwan, mentre quelli in Cambogia, Guatemala e Sierra Leone sono i più trascurati e a rischio incendio.

Utilizzando un satellite della Nasa dotato di uno spettroradiometro a moderata risoluzione di immagine (Modis), i ricercatori hanno rilevato la frequenza di incendi dentro e fuori 823 parchi tropicali e subtropicali. Integrando questi dati con le informazioni del Corruption protection Index di Transparency International, dell’Onu e del World Fact Book della Cia, gli studiosi hanno sviluppato un set di indicatori  socioeconomici che riflettono i  livelli di povertà e corruzione in ciascun paese. Unico limite a questo tipo di monitoraggio è la presenza di vulcani attivi, come in Costa Rica e in Indonesia, che possono interferire con i segnali captati dal satellite Nasa.

I dati sulla frequenza degli incendi riguardanti circa quattro mila riserve tropicali saranno pubblicati on line. La speranza è che possano servire per ulteriori ricerche su queste realtà locali e per la messa a punto di migliori strategie di gestione.

(s.m.)

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