I rituali che migliorano il sapore del cibo

La vostra torta di compleanno non sarebbe così buona, se non fosse per le candeline da spegnere e gli amici che cantano intorno a voi. Uno scherzo? A quanto pare no, poiché certi piccoli rituali non solo creano un bellissimo ricordo, ma migliorano il sapore del cibo. A svelarlo è uno studio su Psychological Science che spiega come i riti che si compiono prima di mangiare o bere cambiano sensibilmente la nostra percezione degli alimenti, migliorando l’esperienza gustativa.

Lo studio ha preso spunto, neanche a dirlo, da un rituale personale, quello di Kathleen Vohs della Carlson School of Management, autrice dello studio, che ha iniziato a riflettere sulle conseguenze dei piccoli gesti a partire dalla propria esperienza. Vohs si è infatti resa conto che ogni volta che ordinava un espresso lo zuccherava pochissimo, assaggiava il caffè, per poi rendersi conto che era ancora troppo amaro e aggiungere ancora metà della bustina. La cosa divertente, sottolinea l’autrice, è che era perfettamente consapevole che lo zucchero non sarebbe stato sufficiente, e ne avrebbe potuto usare da subito un po’ di più, ma non lo faceva.

Vohs e i suoi colleghi quindi hanno allestito quattro esperimenti per capire come questi piccoli rituali trovano spazio nella nostra vita quotidiana, come influenzano la nostra percezione del cibo e il piacere che proviamo gustandolo. Nel test iniziale, ai partecipanti è stata data una tavoletta di cioccolata che dovevano mangiare proprio portando a termine una sorta di rito. Come prima cosa dovevano spezzare a metà la tavoletta, senza tuttavia toglierla dalla confezione. Poi potevano procedere a scartare una delle due metà e mangiarla, e solo in seguito fare la stessa cosa con l’ultimo pezzo rimasto. A un secondo gruppo di partecipanti è stata data la stessa cioccolata, senza particolari indicazioni se non quella di rilassarsi brevemente prima di mangiarla.

I ricercatori, analizzando i risultati di questi primi test, hanno avuto conferma di come gli effetti dei rituali non siano affatto trascurabili: i componenti del primo gruppo, infatti, avevano dato un voto più alto alla qualità della cioccolata e al suo sapore, e si dichiaravano disposti a pagarla una cifra superiore rispetto a quelli del secondo gruppo.

Negli altri esperimenti, i ricercatori hanno verificato quali fattori intervengano sull’efficacia dei rituali, scoprendo prima di tutto che un ruolo fondamentale è svolto proprio dalla ripetitività dei movimenti. Le azioni casuali, infatti, non hanno lo stesso effetto. Inoltre, più distanti tra loro sono il momento del rituale e quello del mangiare, maggiore è il piacere che proviamo gustando un cibo o una bevanda, spiegano gli scienziati. 

La chiave dell’efficacia di queste piccole tradizioni sarebbe il coinvolgimento personale: un bicchiere di limonata non sarà più buono o rinfrescante solo perché abbiamo osservato qualcun altro mescolarla. Il rituale deve riguardarci in prima persona, poiché è la stessa azione che compiamo nell’avvicinarci al cibo o alla bevanda che consumeremo, a rendere l’esperienza molto più godibile. Buono a sapersi anche per chi si accinge a iniziare una dieta: persino gli alimenti meno attraenti come le verdure acquistano tutto un altro fascino e sapore dopo un’attesa.

Secondo Vohs e colleghi, i benefici di questi rituali personali potrebbero essere sfruttati anche in altri ambiti molto diversi dall’alimentazione. Nei prossimi studi, infatti, verrà valutata l’efficacia nel caso di persone che stanno per sottoporsi a interventi chirurgici. I ricercatori vogliono scoprire se compiere queste azioni metodiche e ripetitive prima di un’operazione possa ridurre il dolore post-operatorio dei pazienti, oppure accorciare il tempo necessario a riprendersi e guarire. 

Riferimenti: Psychological Science Doi: 10.1177/0956797613478949

Credits immagine: Ѕolo/Flickr

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