Il pane più vecchio della storia

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(foto via Pixabay)

È nato prima il pane o la coltivazione dei cereali? Il primo, a quanto pare. È quello che rivelano le analisi dei resti rinvenuti in alcune vecchie cucine del Mesolitico, i cui risultati sono stati pubblicati su PNAS da un gruppo di ricercatori della University of Copenhagen, University College London e University of Cambridge. Oltre a rappresentare la prima evidenza di produzione di pane nella storia, la scoperta conferma l’ipotesi che sia stata proprio la necessità di coltivare i cereali per fare il pane a dare inizio all’agricoltura.

La zona delle indagini si trova nella Giordania nord orientale, in un sito archeologico di cacciatori-raccoglitori noto come Shubayqa 1, risalente al periodo tra 14.600 e 11.600 anni fa (della cosiddetta cultura natufiana del Mesolitico). Il sito comprende, fra le altre rovine, due focolari, dove gli archeologi hanno trovato 24 resti di frammenti di pane risalenti a 14.000 anni fa, ben 4.000 anni prima dell’inizio dell’agricoltura.

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Scavi in Giordania presso il sito di Shubayqa 1 dove sono stati ritrovati i resti del pane più antico della storia. (Foto: Image courtesy of Alexis Pantos)

Le analisi dei frammenti mostrano che il pane era piatto e non levitato, conteneva grano, segale, miglio e avena, e probabilmente anche di altri cereali come l’orzo. Tuttavia il pane preistorico aveva anche altri ingredienti, gli studiosi hanno infatti trovato tracce di tuberi. Il processo di preparazione del pane era tutt’altro che semplice, i componenti venivano infatti macinati più volte, setacciati e selezionati accuratamente. A confermare il procedimento vi sono i molteplici utensili per la lavorazione, come le pietre per macinare, trovati precedentemente a Shubayqa 1.

Ed è proprio la lavorazione macchinosa a far presupporre ai ricercatori che, al tempo, il pane non fosse un cibo di uso quotidiano, ma piuttosto un alimento per le occasioni speciali, da offrire agli ospiti o usato in caso di festeggiamenti. A supportarlo anche il fatto che l’uso dei cereali selvatici non sembra essere stato molto diffuso nella cultura natufiana, e che la dieta fosse principalmente composta di noci, frutta, radici e piante a piccoli semi. Pare infatti che lo sfruttamento dei cereali sia aumentato gradualmente fra i 11.500 e 9.000 anni fa, quando i ritrovamenti di pane e dei forni iniziano a essere molto diffusi, a conferma del fatto che il pane passò dall’essere un cibo per le occasioni speciali a un bene quotidiano con l’instaurarsi dell’agricoltura.

“La cottura rappresenta un passo importante per la sussistenza e la nutrizione umana, e con questo studio abbiamo dimostrato che i cacciatori-raccoglitori natufiani già la praticavano”, dicono gli autori. “Il pane di Shubayqa 1 è il più antico mai trovato, e dimostra che la cottura è arrivata prima dell’agricoltura. È probabile che la laboriosità richiesta per la preparazione del pane sia stata una delle spinte alla rivoluzione agricola del neolitico”.

Riferimenti: PNAS

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