Per i bambini fare sport non è solo una questione di salute fisica. Un gruppo di ricerca dell’Università dell’Illinois ha infatti confermato quanto sostenuto da precedenti studi: fare esercizio fisico per almeno un ora al giorno migliora l’apprendimento scolastico. I risultati, pubblicati su Journal of Pediatrics, focalizzano ulteriormente l’attenzione sul connubio sport-intelletto, sottolineando ancora una volta l’importanza dell’attività fisica in età infantile.
Che l’esercizio fisico faccia bene è ormai un dato di fatto. Quanto però questo influenzi la capacità intellettiva non è ancora del tutto noto, soprattutto nei bambini. “Nonostante ci siano evidenze degli effetti negativi dell’inattività fisica sul cervello e sugli aspetti dell’intelletto cognitivo noti come controllo esecutivo o controllo cognitivo, questo campo è ancora poco esplorato nei bambini ”, affermano gli autori di un nuovo studio dell’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign.
Il gruppo di ricerca, guidato da Charles Hillman, ha indagato sugli effetti dello sport sul cervello monitorando un campione di 221 bambini dai 7 ai 9 anni, in età quindi pre-adolescenziale. Metà dei bambini è stata messa in una “lista di attesa” e ha quindi formato il cosiddetto gruppo di controllo. L’altra metà è stata inserita in un programma di attività motorie della durata di nove mesi chiamato FITKids. Basato su un’iniziativa di promozione della salute finanziato dal National Institutes of Health e ora attivo in alcune scuole degli Stati Uniti, il programma prevede 60 minuti giornalieri di intensa attività fisica da svolgere nel doposcuola.
Test cognitivi eseguiti prima e dopo i nove mesi hanno evidenziato che i bambini nel gruppo FITKids mostrano un aumento sostanziale dell’“inibizione dell’attenzione”, una misura della loro capacità di evitare le distrazioni e concentrarsi sul compito loro assegnato, nonché un miglioramento nella flessibilità cognitiva. “In termini di precisione di compiti cognitivi, i bambini nel gruppo di esercizio sono due volte migliori rispetto ai ragazzi del gruppo di controllo “, ha affermato Hillman.
Non è però solo grazie all’attività fisica che sono stati registrati questi miglioramenti. Hanno giocato un ruolo fondamentale anche le relazioni sociali che si instaurano durante l’ora di sport. “La verità è che i bambini sono esseri sociali”, ha continuato il ricercatore. “Una delle motivazioni principali per cui partecipano ad attività sportive strutturate è che lo trovano divertente, in quanto danno loro la possibilità di fare nuove amicizie. Il programma che abbiamo seguito è stato quindi progettato anche per soddisfare queste esigenze”.
Riferimenti: Journal of Pediatrics Doi: 10.1542/peds.2013-3219
Credits immagine: L. Brian Stauffer