“La California sta per tremare”

Il timore di un terremoto distruttivo nel sud della California è sempre più reale. Lo afferma il geofisico Yuri Fialko dello Scripps Institution of Oceanography di La Jolla (Usa), autore di un studio appena pubblicato su Nature, che fa luce sulla possibilità di un prossimo evento sismici di portata catastrofica nell’area del Pacifico. Il punto caldo di questa zona è la faglia di Sant’Andrea, che attraversa da est a ovest il lato meridionale della California per 1.287 chilometri, marcando il confine tra la placca tettonica pacifica e quella nord-americana. Analizzando i dati del Global-positioning system (Gps) raccolti dai satelliti della European Space Agency negli ultimi 20 anni, Fialko ha ricostruito i movimenti della superficie terrestre con una precisione mai raggiunta prima. Dalla ricerca emerge che le due placche stanno scorrendo una sull’altra a una velocità media di 25 millimetri all’anno. In reazione allo “stress” dovuto alla sovrapposizione tra le placche, si è creato un accumulo di energia la cui entità è proporzionale allo spostamento stesso (“split deficit”) e che rimane imprigionata nelle zone di contatto tra le placche. Finché non arriva la rottura. Poiché la faglia di Sant’Andrea non registra rotture da circa 250 anni, ad oggi ha accumulato uno “slip deficit” di 5,5-7 metri: significa che se tutta l’energia accumulata fosse rilasciata in una volta sola, assisteremmo a un terremoto di magnitudo 8, pari a quello che devastò San Francisco nel 1906. “La parte meridionale della faglia è pronta per un grande evento di rottura”, afferma Fialko. Tuttavia, anche se sembra certa l’imminenza di un terremoto, nessuno può prevedere esattamente quando e in che modo colpirà. (a.p.)

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