Clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam. Sono questi i tre pesticidi della classe dei neonicotinoidi incriminati dall’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare. Secondo le ultime valutazioni dell’agenzia, infatti, questi tre pesticidi, largamente usati in agricoltura per uccidere i parassiti dalle piante e che sono già oggi soggetti a restrizioni nell’Unione Europea, rappresentano una reale minaccia per le api selvatiche, solitarie e da miele.
Per giungere a questa nuova conclusione, i ricercatori dell’unità per i pesticidi dell’Efsa si sono basati su una vasta revisione dei dati disponibili nella letteratura, per raccogliere tutte le prove scientifiche pubblicate dopo le precedenti valutazioni (pubblicate nel 2013) e poter confermare che queste sostanze chimiche comportano alti rischi per tutte e tre le specie di api.
“La disponibilità di una quantità così notevole di dati ci ha permesso di ottenere conclusioni molto dettagliate”, precisa Jose Tarazona, a capo dell’Unità Pesticidi dell’Efsa. “La diversità dei nostri risultati è dovuta a fattori come le specie di api, l’uso del pesticida e il percorso di esposizione. Sono stati identificati anche rischi bassi, ma nel complesso abbiamo confermato una elevata pericolosità per le tre specie di api che abbiamo valutato”. Quanto appurato dall’Efsa verrà condiviso ora con gli specialisti della Commissione Europea per considerare eventuali modifiche alle attuali restrizioni nell’uso di questi pesticidi.
“Le prove sono schiaccianti. I neonicotinoidi mettono gravemente a rischio le api, le coltivazioni e le piante che da esse vengono impollinate”, ha commentato Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace. “L’Italia e gli altri Paesi europei devono smetterla di tergiversare e sostenere pienamente il bando permanente dei neonicotinoidi proposto dall’UE. Sarebbe un primo passo concreto per prevenire il catastrofico collasso delle popolazioni di api“.
Riferimenti: Efsa
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