Revocato brevetto alla Monsanto

L’Ufficio Europeo dei Brevetti (Epo) ha revocato alla Monsanto il brevetto EP 445929 sul frumento, venduto in aprile a un’azienda sementiera francese, la Ragt. Esulta quindi Greenpeace che, sostenuta dalla Harat Krisnak Samaj, la maggiore organizzazione agricola indiana, aveva chiesto la revoca del brevetto visto che le sue caratteristiche sono esattamente quelle che hanno fatto la fortuna del pane chapati (Nap Hal) presso i contadini asiatici. “Nel brevetto non c’è nulla di nuovo rispetto allo stato dell’arte del frumento che gli indiani conoscono e usano da centinaia di anni. Semplicemente vengono descritte in modo dettagliato le sequenze genomiche che sono state selezionate durante le coltivazioni”, afferma Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace. “Abbiamo dimostrato che si trattava di un vero e proprio furto della Monsanto ai danni dei contadini indiani. Nel mondo non dovrebbero esistere brevetti sulle sementi per garantire il libero accesso alle sementi e quindi la sicurezza alimentare”. Dopo la revoca, comunque la situazione non diventa chiara al 100 per cento. Brevetti simili a quello sul frumento indiano sono stati autorizzati in Australia, Stati Uniti, Canada e Giappone. Greenpeace chiede quindi alla Monsanto di rinunciare a questi brevetti in tutto il mondo. “Chiediamo anche all’Unione Europea di rivedere la legge sui brevetti al più presto, per escludere che si possano brevettare le sementi. Quello della Monsanto è già il secondo caso di biopirateria dimostrata: nel 2003, l’Epo ha revocato un brevetto sul mais messicano dopo l’opposizione presentata da Greenpeace”, conclude Ferrario.

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