Riscaldamento globale, quasi tutto il calore finisce negli oceani

Ormai gli annunci relativi al caldo record si susseguono con una certa cadenza: l’ultimo riguarda lo scorso mese, che è stato l’agosto più caldo mai registrato, segnando il 16esimo mese consecutivo ad aver infranto ogni record precedente di temperatura. Ma dove va a finire tutto questo calore? La risposta è arrivata da uno studio dell’International Union for Conservation of Nature (Iucn), presentato al World Conservation Congress: quasi tutto il calore in eccesso della Terra viene assorbito dagli oceani.

“La maggior parte del calore generato dal riscaldamento antropico dagli anni 70 in poi – uno sconcertante 93% – è stato assorbito dagli oceani, che agiscono come un tampone contro i cambiamenti climatici”, ha dichiarato Dan Laffoley, vice presidente per l’ambiente marino della World Commission on Protected Areas dello Iucn e uno degli autori principali dello studio.

Le temperature degli oceani hanno registrato un aumento costante per almeno tre decenni. E gli scienziati ritengono che la temperatura della superficie dei mari continuerà ad aumentare nel prossimo decennio, in stretta relazione all’accumulo di gas serra nell’atmosfera. Secondo lo studio, probabilmente si registrerà un aumento nella temperatura media globale degli oceani di 1-4 gradi centigradi entro il 2100. Il riscaldamento più intenso a livello globale si sta verificando nell’emisfero meridionale, con l’accumulo di un forte calore nelle regioni alle medie latitudini dell’oceano Indiano e Pacifico.

Sebbene sia fenomeni climatici naturali come El Niño e La Niña che singole tempeste possano influenzare le temperature oceaniche, gli ultimi trend hanno evidenziato anche la responsabilità dell’uomo nel riscaldamento globale. Lo scorso anno, ad esempio, le temperature della superficie di quasi tutti gli oceani osservati hanno registrato valori superiori alla media (in un quarto delle osservazioni si sono registrati livelli record) a causa di condizioni legate a El Niño e al riscaldamento di origine antropica.

Gli oceani, spiegano gli esperti, funzionano come un’enorme spugna capace di assorbire il calore della Terra, riparando i continenti e soprattutto le persone che ci vivono da eventi atmosferici estremi. Tuttavia, più immagazzinano calore, più si espandono. Secondo gli scienziati, questa espansione termica è stata responsabile di circa un terzo dell’aumento del livello dei mari negli ultimi 10 anni, con la conseguenza di rappresentare una grave minaccia per chi vive nelle zone costiere. Ma il riscaldamento degli oceani ha effetti ben più estesi. “Noi siamo rimasti sconcertati dalla scala e dalla portata degli effetti del riscaldamento oceanico su interi ecosistemi”, ha commentato Laffoley.

È per questo che Inger Andersen, direttrice generale dello Iucn, nel presentare il rapporto ha affermato: “Il riscaldamento degli oceani è una delle più grandi sfide invisibili di questa generazione e una di quelle per cui siamo totalmente impreparati”. Secondo l’esperta, esiste ormai un’unica soluzione possibile: “L’unico modo per preservare la ricca biodiversità marina e salvaguardare le risorse che ci offre il mare è quello di tagliare rapidamente e in misura significativa le emissioni di gas serra“.

Marco Arcidiacono

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