La madre di tutti i continenti è esistita, proprio nella forma in cui ci appare disegnata nei libri di scuola: il cosiddetto modello A della Pangea. Uno studio portato avanti da ricercatori dell’Università del Michigan e dall’Istituto Geologico Norvegese, ha dimostrato che 200 milioni di anni fa, quando la Pangea iniziò a dividersi, il campo magnetico terrestre si comportava come quello moderno. Non poteva essere assimilato a un dipolo perfetto, ma si doveva tenere conto di un dieci per cento di componente non dipolare. Pertanto i dati paleomagnetici che smentiscono l’ipotesi della Pangea A vanno rivisti e corretti. Con lo studio americano-norvegese finisce l’incubo dei geologi che, con le loro evidenze fossili sparse sulla crosta terrestre, vedevano confermato il modello A. Ora per i paleomagnetisti si apre una fase di lavoro titanica. Tutti i dati in loro possesso devono essere modificati. Un’impresa che secondo uno degli autori dello studio, il norvegese Rob Van der Voo, “ci terrà impegnati per decenni”. (g.s.)