Fuochi d’artificio cosmici, uragani e eclissi di sole dallo spazio, occhiali autofocus, squali in difficoltà. Nel mondo della scienza, anche le immagini aiutano a capire. Ecco a voi, quindi, foto e video che raccontano le scoperte scientifiche di questa settimana, le più belle e interessanti che abbiamo voluto condividere con voi.
L’eclissi solare e l’uragano in un solo scatto
Colpo da maestro per l’obiettivo di Goes-West: lo scorso 2 luglio il satellite targato Noaa/Nasa ha catturato due eventi eccezionali in un solo scatto: la spirale bianca dell’uragano Barbara (categoria 4) che si svolge sull’oceano mentre è in corso l’eclissi totale di Sole, con la Luna che proietta un’ombra scura sul nostro pianeta.
Fuochi d’artificio cosmici
Rossi, bianchi e blu. Immaginate dei veri e propri fuochi d’artificio, ma nello Spazio. Sono quelli appena catturati dai potenti occhi del telescopio Hubble della Nasa, che ci ha regalato un’immagine straordinaria degli esiti dell’esplosione del sistema stellare doppio Eta Carinae (a circa 7500 anni luce di distanza), cominciata quasi due secoli fa.
Quanto produrranno i miei pannelli solari?
Un’immagine “radiosa” che contiene tutta l’energia solare prodotta in Europa dal 2013 al 2017: ogni tassello è una settimana, e più è chiaro, più è stata l’energia prodotta. Arriva dall’Università di Aarhus, in Danimarca, dove, utilizzando 38 anni di dati raccolti in tutto il mondo, è stato realizzato un modello digitale che permette di prevedere quale sarà la resa di un pannello solare in un determinato paese e periodo dell’anno. Dati disponibili via Open Licence.
Per i presbiti, occhiali da vista autofocus
Bifocali, multifocali e ora, finalmente, autofocali: lenti smart, che mettono a fuoco ovunque si volga lo sguardo. Il prototipo di occhiali intelligenti è stato creato dai ricercatori dell’Università di Stanford per combattere la presbiopia. Funzionano grazie a lenti speciali piene di glicerina, comandate da sensori di tracciamento oculare e da un software che identifica gli oggetti da mettere a fuoco.
La sofferenza degli squali
Uno squalo makò rimasto impigliato in un cappio che lo stritola: uno degli oltre 1000 casi di squali e razze vittime di rifiuti abbandonati in mare censiti dai ricercatori dell’Università di Exeter nella letteratura scientifica e su Twitter. A rischiare e soffrire di più, gli squali, in particolare le specie che migrano o vivono in mare aperto, che maggiormente rischiano di incappare in frammenti di reti, lenze e altre attrezzature da pesca abbandonate. Lo studio è sostenuto dallo Shark Trust, che raccoglie segnalazioni da tutto il mondo.