Fridays for Future, lo sciopero mondiale per il clima: perché e come partecipare

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È cominciato il 20 agosto con il post su Instagram di una ragazza svedese che annunciava il suo sciopero per il clima, ogni venerdì. In pochi mesi la protesta di Greta Thunberg è diventata internazionale e domani 15 marzo saranno almeno 950 le manifestazioni sparse tra tutti i continenti, sotto la bandiera di Fridays for Future. In Italia saranno protagoniste Milano, Roma, Napoli, Bologna, Palermo, Torino, ma anche Olbia, Sondrio, Carpi, Senigallia, e altre cento città dove gli studenti scenderanno in piazza per pretendere azioni immediate contro gli effetti del riscaldamento globale. “Voi parlate di crescita economica illimitata, noi vogliamo un pianeta vivibile e giustizia climatica”, ha detto Greta lo scorso dicembre parlando ai leader mondiali riuniti a Katowice per la COP24.

Le ragioni dello sciopero di Greta

Lo sciopero chiede il rispetto della rotta tracciata dall’accordo di Parigi: l’intesa firmata nel 2015 da 195 paesi che prevede di ridurre fino a zero le emissioni di gas serra entro il 2050 e così di contenere l’aumento delle temperature entro 1,5° C rispetto all’età preindustriale. Un impegno importante, che rischia di rimanere lettera morta: “Di facciata sono tutti miracolosamente d’accordo, ma solo sul principio”, racconta a Galileo Vincenzo Balzani, chimico dell’Università di Bologna esperto di energia e ambiente. “Fin qui infatti quasi tutti gli obiettivi sono stati disattesi”.

Per accorgersene, d’altronde, basta guardare la mappa redatta da Climate Action Tracker, un consorzio scientifico che dal 2009 valuta le politiche per l’energia e il clima di 32 stati. Al momento infatti solo il Marocco è in linea con gli obiettivi di Parigi, l’Unione Europea è giudicata insufficiente, Stati Uniti e Russia estremamente insufficienti.

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La mappa mondiale dell’impegno per il clima stilata da Climate Action Tracker.

L’Italia, dal canto suo, non sembra fare meglio di altri paesi europei. Balzani, con il gruppo di lavoro Energia per l’Italia, ha preso in esame il “Piano nazionale integrato per l’energia e il clima” licenziato a gennaio dal governo italiano, e il giudizio – spiega – non è buono. “Al 2040, a soli 10 anni dal termine fissato con gli accordi di Parigi, il 65% dell’energia nel nostro Paese sarà ancora prodotta dai combustibili fossili”, sottolinea lo scienziato. “C’è una diffusa tendenza a conservare, altro che transizione energetica! Basta guardare gli incentivi di oggi: 16,9 miliardi ai combustibili fossili e 13,7 alle rinnovabili. Niente di strano, purtroppo, visto che in Italia è ancora Eni a dettare l’agenda energetica”.

In marcia per la giustizia climatica

C’è molto da lavorare dunque per spingere l’Europa, e il resto del mondo, a una transizione energetica concreta verso fonti più pulite. Obbiettivo sempre più urgente, non solo per salvare l’ambiente e il pianeta, ma anche per difendere la nostra salute: i combustibili fossili sono i principali responsabili dell’inquinamento atmosferico che uccide 800 mila europei all’anno.

Ma domani si scende in piazza anche per la “giustizia climatica”. Greta Thunberg lo ha detto chiaramente ai potenti del mondo: per il guadagno di pochi stiamo distruggendo la biosfera del nostro pianeta e le conseguenze del riscaldamento globale ed eventi estremi come siccità e inondazioni stanno mettendo in ginocchio i paesi più svantaggiati. “Il Bangladesh è spesso vittima di inondazioni, in Africa avanza il deserto e le persone fuggono, nascono i migranti climatici”, sottolinea Balzani. “A patire le conseguenze peggiori sono loro, ma chi inquina di più sono i paesi ricchi”.

2 Commenti

  1. siamo studentesse della scuola media di Nove, ci interessa capire a chi ci si deve rivolgere per il movimento freedayforfutere a Bassano per scioperare un venerdì. Dopo il grande incontro mondiale siamo interessate a dar seguito .grazie
    Dharma e Giulia

  2. Mi sembra che a Bassano ci sia qualcuno al Liceo Brocchi. Oppure guardate sulla mappa la città più vicina… Comunque non servono riferimenti per scioperare: Greta ha iniziato da sola davanti alla scuola o al Municipio…

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