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Etna l’africano

Il più grande vulcano italiano è un rebus per i geologi. Le sue colate, infatti, contengono materiale tipico delle eruzioni sottomarine. Eppure il colosso si erge sulle coste siciliane, ben sopra il livello del mare. La soluzione dell’enigma è pubblicata ora su Nature: uno studio realizzato da due geofisici dell’Università di Stanford mostra infatti che l’Etna affonda le sue radici sotto la placca africana. Un caso unico nel Mediterrraneo

Italia, è allarme acqua

inquecento miliardi di lire per avviare la riforma di un sistema idrico – quello italiano – che fa acqua da tutte le parti. Il finanziamento è stato annunciato dal Ministro dell’ambiente Edo Ronchi che ha aperto nei giorni scorsi a Roma i lavori della prima Conferenza Nazionale sulla tutela delle acque. Una riforma all’insegna del risparmio, della razionalizzazione e del riciclaggio, ma che dovrà fare i conti con conflitti di competenze, mancanza di dati certi e le abitudini di un paese che consuma più di quanto si può permettere

Dal laboratorio ai campi

A cominciare dagli anni Ottanta, i colossi dell’industria agroalimentare hanno visto aprirsi con le biotecnologie prospettive economicamente molto interessanti. Oggi, sono in produzione diverse varietà vegetali modificate, allo scopo di ottenere resistenza ai disagi ambientali, agli erbicidi, ai parassiti, migliori caratteristiche nutrizionali, maggiore conservabilità

Catastrofe prossima ventura

Stabilizzare le emissioni di gas serra nell’atmosfera riducendo i consumi di energia e promuovendo l’uso di nuove fonti di energia: queste le soluzioni suggerite dalla World Meteorological Organization delle Nazioni Unite per arginare i rischi del riscaldamento della pianeta. Perché i problemi dei cambiamenti climatici devono essere affrontati su scala globale

L’uragano Mitch

Alla fine del 1998 l’America centrale è stata devastata dalla più violenta catastrofe meteorologica che si ricordi. L’uragano Mitch ha ucciso più di 9000 persone, distrutto città, strade e villaggi, sommerso sotto il fango i raccolti. La testimonianza della presidente dell’Ifad sui progetti internazionali per la ricostruzione

Guardare il cielo non basta

Prevedere lo stato del mare o la concentrazione dei pollini nell’atmosfera, tenere sotto controllo l’inquinamento e, naturalmente, capire che tempo farà. Il servizio meteorologico regionale dell’Arpa dell’Emilia Romagna si occupa di tutto questo, in contatto costante con le prefetture e la protezione civile

Da Aristotele al Meteosat

Le previsioni del tempo risalgono ai primordi della civiltà umana, ma solo negli ultimi decenni la meteorologia si sviluppa come scienza quale la conosciamo oggi. E questo grazie ai finanziamenti da parte dei Governi. Anche in Italia le spese per la ricerca sono state di tutto rispetto, ma sono mancati grandi progetti nazionali

Se la Terra si riscalda

Il clima del pianeta potrebbe subire una serie di mutamenti a catena: riscaldamento globale, innalzamento dei mari, desertificazione, riduzione dell’ozono stratosferico, piogge acide. Ma molte questioni rimangono ancora aperte: è difficile prevedere quale sarà l’ampiezza e i tempi di questi cambiamenti

Un Lidar per l’atmosfera

E’ un radar ottico che trasmette impulsi luminosi di pochi nanosecondi. Dall’analisi degli echi ottenuti lungo il loro percorso si misurano le concetrazioni degli aerosol, dell’ozono, dell’umidità, la velocità del vento e la temperatura. Ma anche l’inquinamento ambientale e l’evoluzione del clima

Il mistero del meteorite scomparso

Il 30 giugno del 1908 duemila chilometri quadrati di foresta siberiana vicino a Tunguska vennero rasi al suolo da una misteriosa esplosione mille volte più potente di quella di Hiroshima. L’eco dell’esplosione venne udita a 1200 chilometri di distanza. Ma dell’oggetto che provocò l’impatto, nessuna traccia. Un asteroide, una cometa o che altro? Ora, a 91 anni dall’evento, un’équipe di ricercatori bolognesi parte per trovare le tracce del cataclisma. Galileo ha intervistato Giovanni Longo che dirigerà la spedizione

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