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Uno sguardo alle origini
Studiando le tracce del Big Bang il telescopio Archeops indica forma e contenuto dell’Universo
Alle origini del tempo
In principio fu l’universo-membrana
Fino a qualche anno fa nessuno aveva dubbi sulla data di nascita dell’Universo: 15 miliardi di anni fa dopo un’immane espansione, il Big Bang. Ma oggi non tutti i cosmologi sono d’accordo. E’ il caso della teoria delle stringhe, nata da un’intuizione del fisico italiano Gabriele Veneziano, e della cosiddetta ipotesi dell’universo-membrana. Due modelli cosmologici che promettono di svelare cosa c’era prima dell’inizio del tempo
I nuovi dati di Boomerang
“Big Crunch addio”
“C’è ancora molto da fare. Con Boomerang abbiamo misurato solo uno dei nove parametri fondamentali per la comprensione dell’universo”. Una copertina su Nature e le prime pagine dei giornali di tutto il mondo non sono bastate a Paolo de Bernardis. Dopo aver guidato ricercatori italiani e statunitesi nella caccia alla più antica immagine del cosmo, l’astrofisico de “La Sapienza” spiega a Galileo quali siano le nuove frontiere della ricerca: dalla velocità di espansione dell’universo alla misteriosa energia oscura che lo tiene insieme
Mappata la materia oscura
Un click per l’universo neonato
Piatto, dominato dalle leggi della geometria euclidea e in espansione indefinita. E’ l’identikit del nostro universo, emerso dopo che i computer hanno elaborato i dati raccolti dalla sonda Boomerang. Il risultato è la prima fotografia dell’universo neonato: il cosmo tra 10 e 20 miliardi di anni fa, appena 300 mila anni dopo il Big Bang. La sensazionale immagine, che si è guadagnata la copertina dell’ultimo numero di Nature, è stata ottenuta da un’équipe internazionale guidata da Paolo de Bernardis, fisico dell’Università La Sapienza di Roma. Dopo otto anni di lavoro, i nuovi risultati di Boomerang aprono eccitanti prospettive per lo studio dei destini del cosmo
L’Universo fotografato da Boomerang
Raggi X dal passato
Ma quale Big Bang
Il giornale è Physics Today, rivista ufficiale della American Institute of Physics, la più prestigiosa associazione di fisica del mondo. Gli autori sono Geoffrey Burbidge, Fred Hoyle e Jayant Narlikar, tre venerabili della cosmologia moderna. E il contenuto è un terremoto: i tre smontano pezzo per pezzo la teoria del Big Bang, il pilastro delle nostre conoscenze sull’universo. Una provocazione? Niente affatto. Ma una vicenda che ci ricorda come la negazione di ciò che sembra certo e acquisito sia l’essenza stessa del metodo scientifico