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Di chi sono i brevetti?

Silvio Berlusconi lo ha messo fra i 12 punti da realizzare nei primi 100 giorni di governo: stabilire con certezza la proprietà dei brevetti. Che deve essere dei ricercatori e non degli enti pubblici per cui lavorano. In questo modo si permetterebbe agli scienziati di aprire i loro cassetti e tirarne fuori tutte le invenzioni non sfruttate a causa del sistema vigente. Ma la questione dei brevetti è davvero così importante da essere posta fra le priorità del programma di governo? In attesa di una normativa che trasformi la legge in vigore, Galileo ha raccolto l’opinione di alcuni ricercatori, direttamente coinvolti nella questione

Biblioteca scientifica? Gratis e online

Oltre 22 mila ricercatori di 158 paesi si alleano e sottoscrivono un appello su Internet. Scopo: chiedere una biblioteca online della scienza, pubblica e liberamente consultabile. Dovrebbe archiviare, con sei mesi di ritardo, tutti gli articoli delle riviste specializzate. E già si profila un braccio di ferro: gli editori non vogliono rinunciare alla proprietà permanente degli articoli, mentre i ricercatori sono pronti a uno “sciopero della pubblicazione” smettendo di inviare i loro lavori alle riviste

I pregiudizi degli scienziati

La resistenza degli uomini al cambiamento, alla condivisione del potere e delle luci della ribalta. Un sentimento forte e radicato anche nel mondo scientifico. Dove le donne sono relegate alla bassa manovalanza. Come dimostrano numerosi episodi anche molto recenti

La scienza secondo il fascismo

I doveri degli scienziati durante il fascismo? Avvicinare la scienza alla vita e contribuire al benessere del paese. Così parlò l’allora ministro dell’Istruzione Giovanni Gentile. E fu una scossa vitale per l’ambiente scientifico italiano. Tuttavia, molte iniziative meritorie lasciarono presto il campo ai diktat del regime. E la parola, tolta agli scienziati, fu data agli ideologi della purezza della razza.

Piccoli passi verso l’Europa

Il Consiglio dei ministri ha approvato i decreti legislativi che attuano la riforma del Consiglio nazionale delle ricerche e dell’Agenzia spaziale italiana. Un fatto positivo: perché ha l’obiettivo di migliorare l’efficienza della spesa, di imporre standard nella organizzazione del lavoro di ricerca, di restituire al merito scientifico un ruolo primario. In una parola, la riforma ci avvicina all’Europa. Ma questo non deve generare troppe illusioni. Perché l’Italia resta il fanalino di coda, tra i grandi paesi industrializzati, per investimenti nella ricerca scientifica. Che in queste condizioni non potrà diventare competitiva. E neppure troppo efficiente. Galileo ha sentito il parere di Lucio Bianco, presidente del Cnr, e Sergio De Julio, presidente dell’Asi

Scienziato, timbra il cartellino

I fisici e i tecnici dell’Infn, sono in rivolta. Contestano l’introduzione del cartellino delle presenze, rivendicando l’autonomia e la peculiarità della ricerca scientifica. Una trovata burocratica ha fatto esplodere l’insofferenza dei ricercatori italiani. Che colgono l’occasione per chiedere al ministro dell’Università e della Ricerca scientifica, Luigi Berlinguer, di partecipare all’iter di riforma in corso. Un convegno metterà per la prima volta a confronto dirigenti di ricerca, politici, sindacati, ricercatori e tecnologi

La lunga corsa del Sudafrica

La recente trasformazione politica del Sudafrica è stataun evento straordinario. Ma pacificità della transizione democratica non è stata casuale: numerose persone e organizzazioni hanno operato per decenniper spianare la strada al rinnovamento.

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