Troppo cibo buttato via

L’acqua non si spreca solo lasciando un rubinetto aperto. Quando gli alimenti non vengono consumati, infatti, è come se gettassimo al vento litri e litri di acqua. E queste cattive abitudini sono ben radicate. Questa l’opinione dello Stockholm International Water Institute (Siwi), della Food and Agricolture Organization (Fao) e dell’International Water Management Institute (Iwmi), pubblicata nel rapporto Saving water: from field to fork presentato nell’ambito della Settimana mondiale dell’acqua.

Negli Stati Uniti, per esempio, almeno il 30 per cento degli alimenti è gettato via, una perdita economica di circa 48 miliardi di dollari. Sarebbe come lasciare scivolare via dal rubinetto 40 milioni di miliardi di litri di acqua, una quantità che basterebbe a sostenere i consumi domestici di 500 milioni di persone.

Secondo il rapporto, gli sprechi avvengono sia prima che dopo la produzione degli alimenti. Nei paesi poveri, la maggioranza del cibo viene persa ancora prima di avere la possibilità di consumarla: tra il 15 e il 35 per cento dei raccolti sono sprecati nei campi, mentre un altro 10-15 per cento si perde nell’elaborazione, nel trasporto e nel deposito. I paesi ricchi, invece, sono molto più efficienti, sostiene il rapporto, ma gli sprechi sono maggiori: le persone buttano il cibo che comprano, insieme alle risorse che questo rappresenta.

“Aumentare la produttività dell’acqua e ridurre la quantità di cibo che viene sprecato può darci la possibilità di migliorare l’alimentazione per coloro che vivono nei paesi in via di sviluppo”, ha dichiarato Jan Lindqvist, esperto del Siwi. Per questo il rapporto propone l’obiettivo, da raggiungere entro il 2025, di ridurre del 50 per cento gli sprechi mondiali nella produzione e nel consumo di cibo. (a.g.)

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