Vesuvio, rischio calcolato

Eyafjallajokull continua a offuscare il cielo islandese e a imporsi all’attenzione dei media. Ma il suo nome non è nella lista dei dieci vulcani potenzialmente più pericolosi in Europa. Qui, e al primo posto, compare invece il Vesuvio: una sua eruzione potrebbe causare 8mila vittime, 13mila feriti e danni per oltre 24 miliardi di dollari. Sono le stime contenute in un recente studio commissionato dal Willis Research Network (Wnr), una partnership pubblica-privata fondata dal broker assicurativo internazionale Willis Group Holdings. La ricerca, che coinvolge anche il Centro Studi Plinius dell’Università Federico II di Napoli, ha preso in esame la situazione di dieci vulcani europei con una popolazione “esposta” superiore a 10mila persone, e ha prodotto il documento “Rischi assicurativi legati alle eruzioni vulcaniche in Europa” (Insurance Risks from volcanic Eruptions in Europe). Secondo gli autori, le valutazioni di questo documento potrebbero servire come base di sviluppo  per la creazione di modelli dettagliati di rischio assicurativo, finora inesistenti, non solo per le eruzioni vulcaniche in Europa, ma in tutto il mondo.

La valutazione del rischio vulcanico in Europa descrive gli effetti sulla popolazione dell’area colpita in caso di caduta di 25 centimetri di cenere causata da un’eruzione di grande entità. Il Vesuvio è al primo posto perché presenta la maggior popolazione esposta, pari a circa 1,7 milioni di persone, e il maggior valore residenziale esposto, che si aggira sui 50 miliardi di euro. Insieme alla regione dei Campi Flegrei, il vulcano campano rappresenta l’87 per cento del valore aggregato della proprietà a rischio di tutte e dieci le aree della lista (che, nel complesso, raggiunge i 64 miliardi di euro). Al quarto posto di questa top ten troviamo anche l’Etna, che ultimamente è tornato a far parlare di sé a causa dell’allargamento della sua nuova bocca. (m.r.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here