Accordo sulle emissioni di CO2

Con molta fatica l’accordo alla fine è arrivato: i prossimi 20-30 anni saranno determinanti per ridurre sotto i livelli attuali le emissioni di gas serra. Si quindi giunti a un punto a Bangkok (Thailandia) dove da lunedì sono riuniti oltre 2.000 scienziati ed esperti di 120 Paesi sotto l’egida del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc): “Abbiamo finito. Il rapporto è stato accettato. L’adozione formale avverrà domani mattina”, ha riferito Marc Gillet, capo della delegazione francese, a conclusione di una maratona negoziale conclusa poco prima dell’alba.

“Gli sforzi di attenuazione del riscaldamento nei prossimi 20-30 anni avranno un vasto impatto sulla possibilità di raggiungere livelli più bassi di stabilizzazione delle emissioni di gas serra”, si legge nel testo di sintesi rivolto ai governi in vista della loro pianificazione della politica energetica e ambientale.

Il limite di guardia sarà compreso fra 445 e 550 parti per milione di concentrazione di anidride carbonica in atmosfera. Al momento tale concentrazione si aggira intorno alle 385 parti per milione, ma se si dovessero superare le 550 parti si arriverebbe a un aumento della temperatura media della Terra di due gradi centigradi, sufficiente a sciogliere gran parte della calotta polare artica. Gli esperti del gruppo insediato dall’Onu hanno affermato che contenere entro i due gradi il riscaldamento globale costerebbe appena lo 0,12 per cento del Pil mondiale.

Nell’approvazione del documento finale non è andato tutto liscio. A mettere più volte i bastoni fra le ruote sono stati i rappresentanti del governo cinese che hanno più volte provato a elevare i limiti proposti. Senza riuscirci.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here