Alberi secolari pieni di CO2

Gli alberi secolari sono già provvisti di tutta l’anidride carbonica di cui hanno bisogno e quindi potrebbero non essere in grado di controbilanciare il riscaldamento globale. È quanto si legge in uno studio sulle foreste condotto da Gunter Hoch, dell’Università di Basilea, in Svizzera, che getta dei dubbi sulla capacità delle foreste di ostacolare il fenomeno del “global warming”. I ricercatori hanno infatti quantificato l’assunzione e i rifornimenti di anidride carbonica da parte delle piante durante la fotosintesi e la crescita. Risultato: gli alberi di una foresta centenaria vicino a Basilea usano soltanto una media del 33-45 per cento delle loro riserve di carbonio durante l’anno. Questo suggerisce che, almeno in questa foresta, gli alberi siano già provvisti di anidride carbonica ed è improbabile che ne assorbano ancora se i suoi livelli saliranno in futuro. Se questo fenomeno si rivelerà esteso potrebbe rappresentare un duro colpo per tutti quei paesi aderenti al protocollo di Kyoto che hanno cercato, attraverso le foreste impiantate già esistenti e quelle più recenti, di tamponare la crescita dei livelli di anidride carbonica in seguito alle emissioni in atmosfera. “È un buon lavoro”, ha spiegato Richard Norby, che studia le risposte delle foreste ai cambiamenti climatici presso l’Oak Ridge National Laboratory in Tennessee, “ma credo che gli alberi possano assorbire altra CO2, anche quando non sono a corto di rifornimenti”. Secondo la visione scientifica prevalente, comunque, i terreni boscosi esistenti compenseranno l’aumento dei livelli di anidride carbonica fino a un certo punto e non si sa per quanto tempo ancora. (r.p.)

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