Ambiente

Archeologia, 20mila siti a rischio in Nord Africa e Medio Oriente

Conflitti, erosioni naturali, turisti e coltivazioni sempre più invadenti: sono, alcuni, dei loro peggiori nemici. Stiamo parlando dei siti archeologici e sono ben 20mila quelli a rischio in Medio Oriente e Nord Africa. Un patrimonio importantissimo, dato che include luoghi di notevole rilevanza storica. Ma che purtroppo in un futuro non troppo lontano potrebbe, in parte, scomparire. Ad accendere i riflettori sul problema, lanciando un appello, è un nuovo e dettagliato database in Rete, curato dalle università di Oxford, Leicester e Durham.
Si chiama EAMENA (Endangered Archaeology in the Middle East and North Africa) ed è, in pratica, un gigantesco museo a portata di click. Si basa su dati raccolti dalle immagini satellitari, fondamentali per le zone non raggiungibili dagli esseri umani, e su pubblicazioni scientifiche che forniscono informazioni più dettagliate riguardo ai diversi siti archeologici catalogati. Una mappa interattiva ci permette di avere una percezione della geografia del patrimonio culturale in pericolo nelle zone analizzate, con la penisola arabica che sembra avere il più alto numero di luoghi a rischio. Un colpo di mouse ci consente di approfondire. Ci troveremo, così, in un insediamento del neolitico in Libano, nella famosa città di Petra in Giordania, o in un luogo di culto egiziano. Alcuni siti sono accompagnati da una breve descrizione: quali erano le sue funzioni in passato e che cosa ne mette a repentaglio la sopravvivenza.
Prendiamo, per esempio, Gerico in Palestina. Qui si trova la cosiddetta Torre di Gerico, una delle più antiche costruzioni in pietra mai ritrovate fino ad ora. Il posto non è in buone condizioni, si legge, colpa – tra le altre cose di scavi, costruzioni e infrastrutture. E anche se non si possono fare miracoli, “perché non tutti i danni e i pericoli che minacciano l’archeologia possono essere prevenuti”, precisa in un comunicato stampa il direttore di EAMENA, Robert Bewley, le conseguenze negative “possono, però, essere mitigate attraverso la condivisione delle informazioni e competenze specializzate”.
Ma perché dovrebbe interessare tutti? “L’archeologia di Medio Oriente e Nord Africa è eccezionalmente ricca e diversa – precisa Bewley -, ci fornisce dettagli su una delle prime e più interessanti culture della storia dell’umanità. Quelli che cercano deliberatamente di danneggiare i siti archeologici stanno attaccando il patrimonio culturale di tutti noi”.  Supportato dall’Arcadia Fund, associazione impegnata nella salvaguardia di siti archeologici ed ecosistemi in pericolo, il database è il primo nel suo genere. EAMENA, che è anche il nome del progetto dietro questo archivio, è nato nel 2015. In precedenza, il team ha creato un archivio fotografico aereo che aiuta gli archeologi a visualizzare i siti a rischio in Medio Oriente.

Riferimenti: EAMENA

Rosita Rijtano

Giornalista. Dal 2013 collabora con Repubblica, dove scrive soprattutto di tecnologia e scienza, e co-cura un blog sul cyberbullismo. Esaurita dal lavoro da remoto, ha chiesto asilo politico alla redazione di Galileo.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

2 giorni fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

5 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

1 settimana fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

2 settimane fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più