Bali in Second life

Bali è l’isola che sta ospitando (dal 4 al 14 dicembre) i rappresentanti di oltre 180 nazioni, gli osservatori dalle organizzazioni intergovernative e non governative e i media per  la tredicesima Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. E  non si trova solo in Indonesia.

Second Nature, l’arcipelago della rivista scientifica all’interno del mondo virtuale di Second Life, ospiterà infatti una serie di conferenze in coincidenza con quelle del mondo reale. Ad oggi sono confermati quattro incontri, alle ore 19,00 del 4, del 6, dell’11 e del 14 dicembre (in cui ci saranno ‘presenti’ Tara LaForce dall’Imperial College London, Simon Buckle, direttore del Climate Change Policy presso il Grantham Institute for Climate Change e George Monbiot gornalista del The Guardian e autore di “Heat: How we can stop the planet burning”. Per conoscere eventuali altri appuntamenti si dovrà consultare il sito). Gli eventi sono gratuiti e accessibili a tutti. Le registrazioni degli eventi potranno essere scaricate e sono già disponibili i postcad sul pre-Bali.

Uno degli eventi sarà dedicato all’impronta ecologica degli avatar, i personaggi virtuali che rappresentano le persone in Second life, stimata approssimativamente in 39 chilogrammi di anidride carbonica emessa all’anno da ciascuno (l’equivalente del consumo di 75 chilowattora). Impronta decisamente meno ‘pesante’ di quella dei passeggeri dei voli che si sono recati a Bali, se si pensa che ogni persona che si reca da Londra a New York è ‘responsabile’ dell’emissione di 1.200 chilogrammi di Co2.

Un peso ecologico da tenere presente  non solo per l’ambiente: proprio oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha pubblicato i dati che completano il quarto rapporto sui cambiamenti climatici dell’Ipcc (International Panel for Climate Change) uscito lo scorso novembre. L’Oms evidenzia gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute umana, come l’incremento della mortalità legata alle alte temperature e alla trasmissione di malattie in seguito al cambiamento del periodo vitale di alcuni vettori in determinate aree, o i problemi di salute dovuti all’anticipo della stagione dei pollini nell’emisfero nord alle alte e medie latitudini. (t.m.)

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