“Clima dates”: tutto online

Accessibili a tutti e in modo gratuito i dati sui cambiamenti climatici raccolti finora. Ne hanno discusso gli scienziati che si sono incontrati questa settimana a Exeter, al workshop internazionale organizzato dal Britain’s Met Office, valutando l’opportunità di creare un archivio aperto on line.

L’esigenza di ordinare i dati in maniera sistematica e trasparente in un’unica banca dati si è imposta lo scorso anno, dopo la grave perdita di credibilità che la comunità scientifica ha subito in seguito alla fuga di e-mail dal Cru (Climatic Research Unit) dell’Università di Norwich. Episodio che seguiva di pochi mesi la richiesta del Freedom of Information Act al direttore del Cru, Phil Jones, di rendere pubblici al più presto i dati preliminari sul clima.

Secondo la proposta lanciata dagli scienziati dello stesso Met Office in occasione del meeting, la nuova banca dati dovrebbe riunire le letture di tutte le temperature terrestri registrate finora; dovrebbe inoltre fornire informazioni aggiornate quotidianamente ed estremamente dettagliate, con una risoluzione spaziale di solo pochi chilometri, per consentire la costruzione di modelli predittivi sul clima sempre più precisi e affidabili. Due i principali problemi da affrontare per allestire l’archivio: l’analisi e l’omogeneizzazione dei dati. I sostenitori dell’iniziativa ritengono che creare un database potrebbe dare nuovo impulso alla ricerca e riconquistare la fiducia dell’opinione pubblica. Intanto, lo scorso 21 aprile, era stato già inaugurato un database per rendere pubbliche tutte le informazioni sugli studi finanziati nell’ambito della Commissione europea riguardanti le emissioni di gas serra (vedi Galileo). 

Riferimenti: NatureNews 

1 commento

  1. Che i dati rimangano on line per tutti può essere bello quanto si vuole ma rimane soltanto un’azione per dare credibilità. Alla fine ciò che conta è come interpreti i dati e come li sistemi “statisticamente”, con le adeguate tecniche relative allo studio che si vuole fare, cosa che compete a statistici, climatologici e fisici.

    Ps: si scrive “meteorologi” e non “metereologi”

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