Filosofie dell’ambiente

Serenella Iovino
Filosofie dell’ambiente. Natura, etica, società
Carocci, 2004
pp.159 euro 14,60

Che sia in atto una crisi ambientale è ormai largamente accettato. Al fine di dotare i lettori degli strumenti teorici per affrontare la questione, il libro di Serenella Iovino passa velocemente in rassegna le questioni cruciali del problema ecologico. Questo studio dell’ecologia ci accompagna lungosi sviluppa quindi come una riflessione sul rapporto tra gli esseri umani e l’ambiente che li circonda, e sulle conseguenze ambientali delle loro azioni. Non è dunque possibile isolare lo studio dell’ecologia dallo studio delle altre attività umane. Per esempio, se si considera la natura come una “casa”, sarà allora necessario prendere in considerazione gli atteggiamenti di gestione delle risorse. Si scopre così che l’ecologia non può essere separata dall’economia. Questo breve testo propone dunque interessanti riflessioni filosofiche, in particolare su come dal piano dell’essere si può passare a quello del dovere: in altri termini, il modo in cui un’osservazione può essere alla base di un’azione. È inevitabile, secondo l’autrice, arrivare a conferire agli oggetti dell’ambiente un valore intrinseco. Per fare ciò, nella comunità organica di esseri naturali costituita dall’ambiente, e come in ogni relazione tra organismi, sarà importante comprendere le leggi che regolano i legami di interdipendenza interni alla comunità.Le parti più decise del libro puntano l’attenzione sul cambiamento percettivo che gli esseri umani possono operare nell’ambiente e attraverso l’ambiente. La specie umana dovrà riuscire a considerarsi come una delle parti della natura, interdipendente sia dagli altri esseri sia dagli equilibri materiali della biosfera. L’essere umano non può più continuare a considerarsi padrone della natura e utilizzarla come strumento, poiché è parte integrante dell’ambiente. Queste riflessioni conducono quindi alla percezione di noi stessi come responsabili delle modalità con cui mutiamo l’ambiente. Una parte del volume lega questo aspetto della nostra relazione con la natura alle scienze naturalistiche, orientate verso una sempre maggiore comprensione dell’ambiente che ci circonda: le varie discipline che indagano la complessità del mondo naturale possono originare nuovi valori etici. Continuare a considerare la natura come strumento di profitto comporterà dei cambiamenti insostenibili per le future generazioni. Evidenziando la necessità di ripensare lo statuto etico delle scienze e delle tecnologie, l’autrice sottolinea l’importanza di una vera etica dell’ambiente, necessaria al suo mantenimento, affinché vi sia in futuro essere un’umanità che possa ancora fruirne. Le ultime parti del libro analizzano le teorie ecologiche più politiche, che prendono le mosse dalla struttura gerarchica delle società e dalle discriminazioni sociali, sia dall’analisi linguistica di genere che legge il progresso scientifico secondo la metafora di una scienza maschile che sottomette una natura femminile.La passione e la precisione che si scorgono in questo volume portano il lettore a completare le tematiche trattate attraverso la ricca bibliografia posta alla fine di ognuno dei quattro capitoli. Sarà così possibile ricomporre una coscienza ambientale sempre più necessaria per poter affrontare i gravi problemi ecologici presenti. Il libro rappresenta quindi un utile strumento per legare problemi teorici di carattere etico all’agire politico, questione centrale se vogliamo evitare di trovarci “di fronte al paradosso di un’etica disarmata, in cui tutto ha valore ma nulla è veramente difendibile”.

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