Fuliggine sotto accusa

Le particelle di fuliggine, originate per esempio dalla combustione incompleta di carbone e legname, sono uno dei fattori che, insieme alle emissioni di anidride carbonica, favoriscono il riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici in atto sulla Terra. Lo affermano i ricercatori del Georgia Institute of Technology, secondo i quali questa scoperta potrebbe modificare profondamente le strategie per il controllo del clima. In primo luogo perché, mentre l’anidride carbonica resta nell’atmosfera per centinaia di anni, le particelle di fuliggine hanno un “tempo di vita” relativamente corto, dell’ordine di mesi o anni. Riuscire a ridurne le emissioni vorrebbe quindi dire ottenere una diminuzione del riscaldamento globale in tempi brevi. Le emissioni di fuliggine, inoltre, provengono prevalentemente dai Paesi in via di sviluppo, come l’India e la Cina, dove i combustibili naturali sono largamente utilizzati per cucinare e riscaldarsi: queste nazioni potrebbero quindi essere coinvolte maggiormente nel controllo ambientale e aiutate a sviluppare tecniche di combustione più efficienti. Riuscire a diminuire la concentrazione atmosferica di fuliggine, infine, porterebbe anche un notevole vantaggio per la salute dell’essere umano, in quanto le stesse particelle che sembrano influenzare il clima, se inalate e trattenute dai polmoni, sono responsabili di disordini respiratori. (s.t.)

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