“Non siamo scesi in strada per farvi fare selfie con noi ma per spingervi ad agire”, ha detto oggi Greta Thunberg in Senato. Con la consueta schiettezza, l’ispiratrice del movimento globale dei Fridays For Future non ha risparmiato critiche ai rappresentanti delle istituzioni accorsi per ascoltare il suo intervento al seminario Clima: il tempo cambia, è tempo di cambiare organizzato dalla presidente Casellati. E dove sono intervenuti Carlo Carraro, economista ed ex-rettore di Ca’ Foscari, Antonio Navarra del Centro EuroMediterraneo per i cambiamenti climatici, l’imprenditrice Daniela Ducato, Chiara Falduto e Federico Mascolo di DueGradi. Inaspettatamente, forse, per i promotori del convegno, la sala era gremita, tanto da dover lasciare fuori parte dello staff di Fridays For Future e dei cronisti accreditati, costretti ad assistere all’evento sugli schermi della sala stampa.
Greta Thunberg contro il sistema economico
Di fronte alla platea, la giovane attivista ha puntato subito il dito contro l’ingiustizia climatica: “Il nostro futuro è stato venduto affinché poche persone potessero accumulare somme enormi di denaro”. E ancora: “La crisi climatica è la più semplice e la più difficile da affrontare. Semplice, percé sappiamo che dobbiamo porre fine all’emissione di gas serra in atmosfera. Difficile, perché il nostro sistema si fonda sull’uso dei combustibili fossili”. Per scagliarsi poi contro l’inerzia delle istituzioni: “Nessuna azione concreta è stata fatta, perché le classi politiche cercano solo di mantenere lo status quo“, ha concluso.
Non usa mezzi termini Greta, ma non è la sola a pensarla così. Al suo fianco, l’economista Carlo Carraro, intervenuto a seguire: “Sono trent’anni che sappiamo dei cambiamenti climatici in atto, ma in tutto questo tempo abbiamo emesso più anidride carbonica nell’atmosfera che in tutta la storia umana”. E siamo tuttora ben lontani dal realizzare gli obiettivi dell’accordo di Parigi, anche in Italia. “Del resto”, ha aggiunto Carraro“, anche questo accordo sul clima è solo un bicchiere mezzo pieno: se lo applicassimo, rallenteremmo il trend delle emissioni, ma non saremmo in grado di invertirlo. Per questo serve una decrescita dei carbonfossili”.
Rischio greenwashing?
A conclusione dell’evento, la presidente del Senato ha dichiarato che non si può più voltare la faccia dall’altra parte e ignorare la crisi climatica. Finora, però, aveva ribadito Greta Thunberg, difronte alle manifestazioni degli studenti la politica si è limitata a “belle parole e splendide promesse”. Il rischio di un greenwashing da parte dei politici è nel conto dei giovani di Fridays For Future: “Siamo molto contenti che le istituzioni diano udienza a Greta, ma speriamo che non sia solo una passerella politica e che diano veramente ascolto al movimento”, dice uno degli organizzatori di Fridays For Future-Roma. Che non nasconde la delusione per essere dovuto restare fuori: “Lo staff di Greta aveva chiesto di riservarci 20 posti, 5 per scienziati e 15 per noi di Fridays For Future Italia. Ma stamattina i posti erano solo 4”.