La lotta alla CO2 comincia a casa

Contro la CO2 e il riscaldamento globale, pensare in piccolo potrebbe avere gli stessi effetti del Protocollo di Kyoto, e in soli dieci anni. Lo dicono i ricercatori di alcuni istituti statunitensi coordinati da Thomas Dietz del Department of Sociology and Environmental Science and Policy Program della Michigan State University, che hanno calcolato il vantaggio, in termini di emissioni di gas serra, di 17 piccole azioni che i cittadini possono compiere a costo basso, se non nullo.

Ecco quali sono e quanto potrebbero contribuire annualmente alla lotta alla CO2. Tre azioni riguardano l’isolamento termico: sigillare le finestre o sostituire quelle a un solo vetro con altre a vetro triplo, e coibentare gli attici potrebbe far risparmiare agli Usa fino a 25,2 milioni di tonnellate equivalenti di anidride carbonica ogni anno. Per quanto riguarda la climatizzazione, sostituendo le vecchie caldaie a bassa efficienza e preferendo un sistema centralizzato si potrebbero evitare altri 12,2 milioni di tonnellate; in più, cambiare i filtri dell’aria nei sistemi di riscaldamento e ventilazione a ogni stagione significa sottrarre ai conti 8,7 milioni, e revisionare ogni anno la caldaia porta a evitarne altri tre.

Altre azioni sono: usare gli erogatori e docce “a basso consumo di acqua” (fino a 1,4 milioni di tonnellate), sostituire gli scaldabagni elettrici con altri a risparmio energetico e isolarli termicamente (fino a 6,7), rimpiazzare i televisori al plasma con proiettori o schermi a cristalli liquidi, e i frigoriferi non più efficienti (fino a 14,7), spegnere gli elettrodomestici invece che tenerli in stand by (fino a 9,2).

Per quanto riguarda la mobilità, se usare veicoli efficienti potrebbe far risparmiare fino a 56,3 milioni di tonnellate di CO2, non è da sottovalutare l’importanza di cambiare i vecchi pneumatici dell’automobile con i sistemi Lrr (Low Rolling Resistance) (fino a 7,4), di cambiare l’olio regolarmente, di controllare la pressione delle gomme e di viaggiare più leggeri possibile (fino a 8,6). Molto può fare anche lo stile di guida: bandire le accelerate e guidare “a risparmio energetico”, evitando di prendere la macchina quando non serve, farebbe risparmiare fino a 24,1 milioni di tonnellate; se poi si ricorresse al car sharing e si scegliesse di muoversi in gruppo si potrebbero evitarne altri 36.

Le ultime accortezze: tarare in modo appropriato la temperatura della lavatrice e dello scaldabagno – perché non lavorino sempre al massimo – eviterebbe fino a 3,4 milioni di tonnellate di emissioni; meno 10,1 milioni di tonnellate, poi, se si regolasse la temperatura della casa a 18 gradi durante il giorno (se non c’è nessuno, a 20 se invece è frequentata) e a 18 gradi durante la notte; meno sei se non si usasse l’asciugatrice durante la primavera e l’estate.

Secondo i calcoli, riportati su Pnas in un articolo ad accesso libero, in tutto si arriva a 233 milioni di tonnelate di gas serra evitati, che corrispondono al 20 per cento delle emissioni domestiche annue degli Stati Uniti. Se tutti seguissero i consigli di Dietz e colleghi, gli Usa potrebbero ridurre le loro emissioni totali del 7,4 per cento in dieci anni. Un traguardo di tutto rispetto considerando che, nei dieci anni che hanno seguito l’approvazione del Protocollo di Kyoto, la stragrande maggioranza delle nazioni coinvolte non è riuscita a raggiungere neanche l’obiettivo di ridurre le emissioni del 5,2 per cento. (t.m.)

Riferimento: doi10.1073pnas.0908738106

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