Le Alpi, un capolavoro di geologia

Esplorare le Alpi con l’occhio del geologo. Da oggi si può, scegliendo tra 45 nuovi itinerari che si snodano lungo tutti i paesi dell’arco alpino, dall’Italia alla Germania, passando per Austria, Francia, Svizzera e Slovenia. In occasione dell’Anno Internazionale della Terra il progetto ViaGeoAlpina, ha realizzato la mappatura dei luoghi europei più interessati dal punto di vista delle geoscienze, rendendo accessibile al grande pubblico livelli del paesaggio fino a ieri riservati agli addetti ai lavori. 

L’iniziativa, in collaborazione con l’ Associazione italiana di Geologia e Turismo, mira a combinare cultura e divertimento, gettando un ponte tra escursionismo e conoscenza del territorio. Grazie a guide e segnaletica chiunque, scarponi ai piedi e sacco in spalla, può avventurarsi alla scoperta delle meraviglie geologiche del Bel Paese. I testi plurilingue che documentano la storia evolutiva delle Alpi, dal Friuli alla Liguria, sono scaricabili gratuitamente in rete (www.viageoalpina.org), dove sarà presto disponibile anche il calendario di appuntamenti per le visite guidate. Tra agosto e settembre, infatti, esperti in geologia e paesaggi alpini si renderanno disponibili ad accompagnare i gruppi nell’esplorazione degli ambienti più interessanti dal punto di vista delle geomorfologia e dell’evoluzione del pianeta. Le guide parleranno anche dello sviluppo dell’agricoltura e dell’edilizia, dimostrando in che modo la geologia abbia influenzato la geografia umana e i tipi di insediamento. Infine, pannelli esplicativi lungo i percorsi offriranno anche al visitatore più improvvisato una lettura del paesaggio in chiave evolutiva. 

Dei 45 itinerari, 15 interessano l’Italia. Ognuno comprende più tappe giornaliere e riserva qualche sorpresa esclusiva. Il Carso triestino, protagonista dell’itinerario “classico”, è il paradiso degli speleologia e il luogo di nascita della moderna speleologia: è qui che duecento anni fa studiosi italiani, austriaci e sloveni fondarono i primi gruppi dedicati all’esplorazione sistematica di grotte, caverne e cavità naturali. Passeggiando tra le Alpi Carniche del Friuli si scoprono le rocce sedimentarie più antiche della penisola, risalenti a 450 milioni di anni fa (Ordoviciano). Nel geoparco del Beigua, in Liguria, un mosaico di forme minerali, pietre ignee e giacimenti fossili testimonia di un periodo in cui le montagne incontravano il mare, precedente alla formazione della catena alpina.

Le cime del Segantini e i monti del Carducci saranno invece le tappe privilegiate di chi ama il pittore lombardo e il cantore delle “Odi Barbare”, o, più semplicemente, di chi cerca le suggestioni che da certi luoghi possono sprigionarsi per poi diventare subito poesia. Tra il San Bernardo e la Val d’Isére sono di scena quarziti e pietre verdi del Mesozoico (250 milioni di anni fa), ma l’area è interessante anche per essere sempre stata, sin dalla Roma antica, una zona di confine e una via d’emigrazione. 

 

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