Nella Carena di Giasone una fucina di stelle

Grazie a gas e polveri che agiscono da inesauribile carburante, vi sono aree della Via Lattea e dell’Universo dove continuamente nascono nuove stelle. Una è la nebulosa NGC 3324, che dista dalla Terra circa 7500 anni luce ed è l’oggetto di queste bellissimi immagini in arrivo dalla Wide Field Imager (WFI), una fotocamera montata sul telescopio da 2.2 metri dell’MPG/ESO (Max Planck Gesellschaft e European Southern Observatory) situato a La Silla, in Cile.

Questa nebulosa si trova nel cuore della costellazione australe della Carena (ovvero la carena della nave di Giasone, Argo), e fa parte della più vasta Nebulosa della Carena (qui un suggestivo video). L’attività di formazione stellare presente in quest’area della Via Lattea è iniziata diversi milioni di anni fa, e ha portato alla creazione di numerose stelle molto calde e massicce, la cui presenza è evidente nell’immagine.

L’intensa radiazione e i venti stellari provenienti da queste giovani stelle hanno aperto un varco nel deposito di polvere e gas circostante, come si può scorgere nella densa parete di materia visibile sulla destra della prima immagine. Alla radiazione ultravioletta sono anche dovuti i brillanti colori: essa infatti è in grado di “strappare” agli atomi di idrogeno i loro elettroni, che quando vengono ricatturati emettono a loro volta una diffusa radiazione cremisi che illumina il gas circostante donandole questo caratteristico colore.

Analogamente a quanto si è soliti fare con le nuvole nel cielo, anche nel caso delle nebulose gli osservatori si divertono spesso a rintracciare somiglianze tra la loro forma e oggetti o personaggi noti. Poiché NGC 3324 presenta sulla destra dei contorni simili a quelli di un profilo umano, le è stato attribuito il soprannome di Nebulosa Gabriela Mistral, dal nome della poetessa cilena premio Nobel per la letteratura nel 1945.

La potenza del WFI è in grado di rivelare anche molte strutture più scure nella nebulosa: si tratta di grani di polvere che bloccano la luce proveniente dallo sfondo scintillante, creando filamenti di ombre che rendono ancora più suggestivo il panorama.

Riferimenti e Credits immagini: Eso

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