Più forte, più vicino

Il clima sta cambiando più velocemente di quanto previsto nel quarto rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc). Questa è l’opinione del Wwf che ha appena presentato una panoramica degli studi eseguiti dopo il 2007. Secondo il rapporto, dal titolo “Cambiamento climatico: più veloce, più forte, più vicino”, il quadro nell’ultimo anno sarebbe peggiorato.

I ghiacciai, per esempio, si scioglierebbero con maggiore rapidità. I principali responsabili, si legge nel rapporto, sono i meccanismi di feedback positivo (fattori che reagiscono ai cambiamenti, aumentandone gli effetti) ancora  sottovalutati. A causa della riduzione dei ghiacci, soprattutto artici, le acque che si sciolgono durante l’estate non riuscono a congelarsi nuovamente durante l’inverno. Il conseguente innalzamento dei mari potrebbe arrivare fino a 1,2 metri entro la fine del secolo – il doppio rispetto a quanto ipotizzato dal quarto rapporto dell’Ipcc. Proprio ieri a Trieste, nel corso dell’VIII convegno dell’Unione meteorologica del Friuli Venezia Giulia, è stato anche annunciato che il Mar Adriatico sta crescendo al ritmo di un millimetro l’anno, complice il riscaldamento globale.

Male anche sul fronte delle emissioni: la capacità di alcuni ecosistemi (che funzionano da serbatoi naturali) di assorbire la CO2 prodotta dalle attività umane sta diminuendo a ritmi più veloci di quelli previsti. Vale a dire che una percentuale maggiore di quanto ipotizzato rimarrà nell’atmosfera e contribuirà al riscaldamento globale. Il riesame delle valutazioni dell’Ipcc, secondo il Wwf, indica che servono tagli dell’80 per cento nelle emissioni globali di gas serra entro il 2050 per mantenere l’aumento medio delle temperature globali sotto i due gradi centigradi. (a.g.)

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