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Catastrofe prossima ventura

Stabilizzare le emissioni di gas serra nell’atmosfera riducendo i consumi di energia e promuovendo l’uso di nuove fonti di energia: queste le soluzioni suggerite dalla World Meteorological Organization delle Nazioni Unite per arginare i rischi del riscaldamento della pianeta. Perché i problemi dei cambiamenti climatici devono essere affrontati su scala globale

L’uragano Mitch

Alla fine del 1998 l’America centrale è stata devastata dalla più violenta catastrofe meteorologica che si ricordi. L’uragano Mitch ha ucciso più di 9000 persone, distrutto città, strade e villaggi, sommerso sotto il fango i raccolti. La testimonianza della presidente dell’Ifad sui progetti internazionali per la ricostruzione

Guardare il cielo non basta

Prevedere lo stato del mare o la concentrazione dei pollini nell’atmosfera, tenere sotto controllo l’inquinamento e, naturalmente, capire che tempo farà. Il servizio meteorologico regionale dell’Arpa dell’Emilia Romagna si occupa di tutto questo, in contatto costante con le prefetture e la protezione civile

Da Aristotele al Meteosat

Le previsioni del tempo risalgono ai primordi della civiltà umana, ma solo negli ultimi decenni la meteorologia si sviluppa come scienza quale la conosciamo oggi. E questo grazie ai finanziamenti da parte dei Governi. Anche in Italia le spese per la ricerca sono state di tutto rispetto, ma sono mancati grandi progetti nazionali

Se la Terra si riscalda

Il clima del pianeta potrebbe subire una serie di mutamenti a catena: riscaldamento globale, innalzamento dei mari, desertificazione, riduzione dell’ozono stratosferico, piogge acide. Ma molte questioni rimangono ancora aperte: è difficile prevedere quale sarà l’ampiezza e i tempi di questi cambiamenti

Il mistero del meteorite scomparso

Il 30 giugno del 1908 duemila chilometri quadrati di foresta siberiana vicino a Tunguska vennero rasi al suolo da una misteriosa esplosione mille volte più potente di quella di Hiroshima. L’eco dell’esplosione venne udita a 1200 chilometri di distanza. Ma dell’oggetto che provocò l’impatto, nessuna traccia. Un asteroide, una cometa o che altro? Ora, a 91 anni dall’evento, un’équipe di ricercatori bolognesi parte per trovare le tracce del cataclisma. Galileo ha intervistato Giovanni Longo che dirigerà la spedizione

“Abbiate fiducia nella natura”

I segni dell’azione dell’uomo sul clima sono evidenti. Ma non è ancora possibile trarre conclusioni definitive. Sono le caute parole di Bert Bolin, il meteorologo che per primo, nel 1995, ha messo in guardia il mondo sulle responsabilità umane nel processo del surriscaldamento del pianeta. Bolin, in Italia per la conferenza annuale del Club di Roma, ha tracciato un quadro dell’effetto serra e degli interventi possibili per invertire la tendenza in atto: ridurre le emissioni di gas. E aver fiducia nella natura

Haven ed Exxon Valdez, catastrofi gemelle ma destini diversi

Due super-petroliere affondate, la Exxon-Valdez e la Haven. Due catastrofi ecologiche sulle coste dell’Alaska e della Liguria. Ma a dieci anni dagli incidenti, gli americani hanno ottenuto dalla Exxon 7700 miliardi di risarcimento, mentre in Italia non si arriva a 200. Perché? Negli Usa le norme sono severe e precise. Da noi, invece, si intrecciano leggi nazionali, convenzioni internazionali e interessi dei petrolieri. Mentre il catrame e il relitto della Haven sono ancora in fondo al mare

Le mani sull’ambiente

Ecomafia, una sola parola per un problema ambientale, sociale ed economico gravissimo. Non soltanto italiano, ma che nel nostro paese assume un’importanza e un’estensione particolare: abusivismo edilizio, riciclaggio dei rifiuti, racket degli animali, sono i settori principali attorno a cui ruota il malaffare della criminalità organizzata. Un business da migliaia di miliardi, per un reato che solo fino a ieri era considerato “di serie B”. In occasione della presentazione dell’ultimo rapporto di Legambiente, Galileo ha chiesto al presidente Ermete Realacci quali sono le caratteristiche di questo fenomeno

L’abbraccio mortale dell’amianto

E’ un nemico invisibile che uccide anche a decine di anni di distanza. E’ l’amianto, un minerale che veniva prodotto e utilizzato in tutto il mondo senza nessun controllo. Pur essendo noti i suoi effetti devastanti per la salute, soltanto alcuni paesi industrializzati, tra cui l’Italia, alla fine lo hanno messo al bando. E ora devono fare i conti con i danni provocati da un passato senza regole. La prima Conferenza nazionale sull’amianto – indetta nelle scorse settimane dall’Istituto superiore di sanità e dall’Enea – ha fatto il punto sul ‘’caso Italia’‘

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