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Quell’orbita piena di rottami
Il prossimo 20 marzo, dopo mesi di tira e molla, la stazione spaziale Mir chiuderà 15 anni di onorata carriera. Ma se questa volta ciò che resta della stazione sarà fatto precipitare in mare, in molti altri casi i satelliti dismessi restano dove sono e diventano rottami orbitanti. Sono oltre novemila i frammenti catalogati dall’apposito ufficio Nasa, tutti potenziali proiettili in grado di distruggere un satellite nuovo. E trovare un accordo tra le agenzie spaziali dei vari paesi per gestire la situazione non è sempre facile
Leonardo aggancia la stazione spaziale
Le meraviglie delle piattaforme stratosferiche
Assomiglieranno a un monoplano e voleranno nella stratosfera senza pilota, alimentate dalla luce del Sole. Sono le future piattaforme satellitari del progetto HeliNet, destinate ad affiancare i satelliti tradizionali. Progettate da un consorzio di dieci partner europei coordinati dal Politecnico di Torino, questi gioiellini promettono meraviglie: immagini della Terra ipernitide, telecomunicazioni prive di disturbi, navigazione assistita ultraprecisa. Il tutto a un prezzo 30 volte meno caro di quello di un satellite. Primo volo nel 2005, salvo imprevisti. Galileo ha sentito Mario Pent e Paolo Mulassano, ricercatori torinesi impegnati nel progetto
L’acqua di Ganimede
Leonardo è in orbita
Usa, contaminato mais da semina
L’antenna di Ligo è sintonizzata
Dall’osservatorio di Hanford, nello stato di Washington, arriva la notizia di un ulteriore importante passo verso uno dei traguardi più ambiziosi della fisica moderna: l’osservazione delle onde gravitazionali. Nelle scorse settimane i ricercatori del Laser Interferometer Gravitational Wave Observatory sono riusciti a mantenere la massima sensibilità del loro strumento per quasi un minuto. Un vero record, visto che finora la stessa sensibilità era stata raggiunta solo per qualche frazione di secondo